Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
Bioedilizia, la natura entra in casa
La bioedilizia prende piede e conferma che funziona benissimo il binomio tra materiali naturali e rendimento energetico. In Veneto sta sorgendo una casa realizzata con un largo apporto di materiali naturali: legno lamellare per il telaio strutturale, calce-canapa in tutte le murature interne ed esterne come cappotto esterno e riempimento interno, calce negli intonaci esterni e argilla in quelli interni. Le prestazioni energetiche sono eccellenti: è in classe energetica A4, la migliore in assoluto, con consumi inferiori ai 15 kWh/m2a.
Case di Natura
Il progetto in questione, Case di Natura, è opera di Lorenza Cavinato, architetto titolare dello studio Bioarchitettura, a Mirano (Venezia), che ha iniziato ad occuparsi di sostenibilità ambientale fin dalla tesi di laurea, afferma, spiegando la denominazione: «Durante il lavoro di progettazione, studio e ricerca abbiamo maturato l’idea di identificare questo prototipo di edificio con una definizione che richiamasse la casa abitabile e sana. Case di Natura è la denominazione che abbiamo scelto per questo tipo di dimore esclusive, nate dopo questa attenta valutazione dei materiali messi a disposizione dalla Natura e usati in combinazione armoniosa per farli rendere al meglio. La definizione richiama la casa, luogo primario della vita e della famiglia, spazio di ritrovo e di benessere, contesto dove crescere e far crescere, una dimensione che per noi deve essere sana ed accogliente, in sintonia con il corpo e con la mente».
L’abitazione è realizzata esclusivamente con materie prime naturali e sostenibili tanto da essere interamente riciclabili e riutilizzabili a fine vita dell’edificio. Inoltre, è caratterizzata da elevate prestazioni energetiche, le pareti perimetrali hanno una trasmittanza pari a 0,15 W/m2K, e da un comfort abitativo al di sopra di ogni aspettativa per l’assoluta mancanza di elementi inquinanti e tossici indoor.
Benessere abitativo
Si tratta di una casa unifamiliare di 160 metri quadri costruita in pura bioedilizia: ciò vuol dire che sono stati impiegati materiali naturali privi di collanti, vernici e inquinanti tossici in genere. Sorge a Mirano, nella campagna veneta, immersa nel verde dei vigneti dell’azienda familiare che coltiva uve da vino da generazioni; la pianura dista in linea d’aria 15 chilometri dal mare (laguna di Venezia) ed è un ambiente in prevalenza umido per gran parte dell’anno.
«All’avvio di questo cantiere la committenza aveva espresso il forte desiderio di poter abitare in una cosiddetta “casa sana”, dai colori caldi e rilassanti, dai profumi accoglienti e piacevoli, dove potersi rigenerare dopo una giornata di lavoro ritrovando il benessere abitativo degli anni passati e delle vecchie case rurali – spiega l’architetto Cavinato – La ricerca e lo studio dei materiali da utilizzare ha richiesto diversi mesi di approfondimento e di collaborazione con persone e aziende disposte ad abbracciare la filosofia di vita e il modello abitativo che si aveva in mente. La fatica ha valso la pena e ora, quasi al termine dei lavori, entrando in questa casa si ha la sensazione di immergersi in un pezzo di natura per il profumo del legno, della terra, dell’erba e della pietra».
Materiali edili, dalla natura per la natura
L’utilizzo dei materiali scelti è stato determinato da valutazioni di ordine ambientale ed etico.
Il legno, coltivato in maniera sostenibile e controllata, è il materiale cardine di questa abitazione. La struttura portante è costituita da elementi in legno lamellare lasciate al naturale, senza alcuna vernice per chiara volontà della committenza che ha espresso il desiderio di vedere il legno come se fosse ancora nel bosco, con i naturali processi di ossidazione e variazione cromatiche.
Il secondo materiale predominate è la canapa: è una pianta di antichissima origine, dalle mille virtù, finalmente sta rivivendo una stagione di successo e di diffusione, anche nel campo alimentare e salutistico: «in edilizia è ancora riservata a pochi cultori e conoscitori delle sue spettacolari proprietà, ma materia prima fondamentale per un’edilizia equilibrata e sana – illustra Cavinato – La canapa ha una struttura fibrosa con micropori che danno origine a condensazione e evaporazione, consentendo un assorbimento dell’umidità dell’aria quando il clima è umido e un rilascio quando è troppo secco, rendendo gli ambienti sempre gradevoli e confortevoli, senza presenza di condense o di ristagni di umidità interna, fastidiosi e insalubri».
Legno e canapa abbinati insieme costituiscono una straordinaria miscela che genera un ottimale isolamento termico con una elevata traspirazione rendendo l’abitazione piacevole da vivere in ogni stagione.
Il terzo materiale fondamentale è la calce, prodotta dal processo di cottura di marme naturali o da mescolanze omogenee di pietre calcaree e di materie argillose. La calce si associa e si sposa armoniosamente con la canapa per ottenere prodotti diversi a seconda della necessità, dal mattone di tamponamento, al canapulo sfuso per le coibentazioni, agli intonaci di rivestimento. Chiede solo di essere usata con sensibilità e con rispetto dei tempi e delle sue caratteristiche naturali. Se usata con questi accorgimenti regala piacere e comfort senza pari.
Il biocomposto ottenuto tramite la mescolanza di calce, canapa e acqua, viene lavorato in impastatrice e quindi applicato a mano o a macchina, secondo gli impieghi. Dopo la messa in opera indurisce per evaporazione dell’acqua e avviene un processo di carbonatazione e idratazione della calce. Il tipo di legante, del truciolato di canapa e le proporzioni della miscela dei due elementi, determinano materiali adatti a differenti impieghi in edilizia con caratteristiche distinte in funzione delle necessità di impiego.
Prestazioni eccellenti
Usando tutti questi straordinari materiali per la coibentazione della casa si raggiungono tempi di sfasamento (U=W/mqK) superiori alle 20 ore, assenza di inquinanti indoor (formaldeide, radon, agenti biologici), rilascio di CO2 molto ridotto. La casa sarà calda d’inverno e fresca d’estate senza grandi apporti energetici. Nel caso specifico, per il riscaldamento è impiegata una caldaia a pellet e un impianto a pavimento ad alta efficienza ripreso da un brevetto canadese.
Le Casa di Natura sono resistenti al fuoco e al gelo, inattaccabili da insetti e roditori per effetto del processo di mineralizzazione indotto dalla calce, incombustibili e non generano fumi tossici in caso di incendio.
Possono essere alimentate solo con energie rinnovabili, grazie ai bassissimi consumi dovuti all’elevata inerzia termica delle pareti e del tetto, diventando delle isole energetiche autonome.
Case di natura è un nome plurale: infatti, si sta ultimando la prima abitazione, ma è in corso la seconda abitazione unifamiliare realizzata con la stessa filosofia.