Mattoni ecologici per l’edilizia dai fanghi di depurazione
È dell’Università australiana di Melbourne (RMIT) il progetto che punta a produrre mattoni ecologici per l’edilizia a partire dai biosolidi generati dai fanghi di depurazione. I biosolidi sono un sottoprodotto del processo di depurazione delle acque reflue e si stima che nella sola Unione Europea ne vengano prodotte oltre 9 milioni di tonnellate annue. In quanto materiali di difficile riutilizzo la maggior parte di questi finisce accumulata in discarica ma, ora, i ricercatori australiani potrebbero aver trovato una soluzione che ben si sposa con i principi dell’economia circolare e della sostenibilità.
Nell’ambito della sperimentazione sono stati realizzati dei campioni costituiti rispettivamente dal 10, 15, 20 e 25% di biosolidi e dal 90, 85, 80 e 75% di argilla convenzionale. Per verificare l’affidabilità dei risultati, inoltre, sono stati fabbricati dei mattoni di controllo costituiti solamente da argilla. Su entrambi sono state condotte delle analisi chimiche preliminari e delle analisi termiche e geotecniche per confrontare le proprietà dei campioni così ottenuti con i mattoni di controllo.
I risultati hanno evidenziato che l’aggiunta di biosolidi ad argilla per la produzione di mattoni rappresenta un promettente approccio ecologico utile a ridurre le emissioni di gas serra e la domanda di suolo. Una produzione di questo tipo permetterebbe infatti di ridurre fortemente la richiesta di argilla e di conseguenza di limitare gli scavi finalizzati a reperirla da suoli vergini. Inoltre, grazie al maggior contenuto di sostanza organica presente nei biosolidi è necessaria una minor quantità di energia da impiegare nella fornace. In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che in questo modo è possibile risparmiare fino al 50% di energia con ovvi vantaggi in termini di impatto ambientale da parte delle industrie produttrici di laterizi. L’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assesment, LCA) ha dimostrato che incorporare biosolidi nella produzione di mattoni porterebbe ad una significativa riduzione di tutti gli impatti ambientali negativi rispetto ai mattoni di controllo, ad eccezione del consumo idrico.
Non solo, ci sarebbero vantaggi anche da un punto di vista strettamente edilizio poiché la produzione di mattoni così concepiti, oltre ad essere meno costosa, porta ad una conduttività termica inferiore conferendo agli edifici delle prestazioni ambientali potenzialmente superiori.
“Alla luce delle oltre 4 milioni di tonnellate di mattoni prodotte ogni anno in Australia – spiega Abbas Mohajerani, ingegnere a capo del progetto - l’addizione di almeno il 15% di biosolidi permetterebbe un riciclo di oltre 94 mila tonnellate di biosolidi in eccesso. I laterizi con biosolidi – aggiunge – presentano evidenti benefici per l’ambiente, hanno superato i test di resistenza alla compressione e i metalli pesanti derivanti dai fanghi rimangono in gran parte intrappolati nel prodotto finale. Tuttavia, a seconda del paese e del sito in cui viene condotto il trattamento dei reflui – prosegue – i biosolidi potrebbero avere caratteristiche chimico-fisiche differenti. Pertanto – conclude – si raccomandano ulteriori studi prima di un’eventuale produzione su larga scala”.