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Dalle corazze dei gamberi un cemento più resistente ed ecologico

Uno studio pubblicato su Cement and Concrete Composites, evidenzia come gli scarti del mercato ittico contribuirebbero a ridurre le emissioni di CO2 dell'industria del cemento

Il cemento è il materiale più consumato sulla terra, secondo solo all'acqua. La corazza dei gamberi contiene un biopolimero, la chitina, che aggiunto alla pasta di cemento lo rende fino al 40% più resistente: è quanto scoperto da uno studio pubblicato su Cement and Concrete Composites. Ogni persona consuma circa tre tonnellate di cemento ogni anno, la produzione di questa immensa quantità però esaurisce risorse naturali importanti come sabbia, legno e acqua ed è responsabile del 15% di tutto il consumo energetico industriale. Inoltre, secondo il World Resources Institute, la produzione del principale componente legante del calcestruzzo, il cemento Portland, emette il 5% delle emissioni globali totali di gas serra derivanti dal processo di calcinazione del calcare tramite la combustione di combustibili fossili.

Una fonte abbondante di chitina arriva dai 6-8 milioni di tonnellate di rifiuti generati ogni anno dall'industria ittica, per lo più scartati o utilizzati in prodotti di basso valore come mangimi per animali o fertilizzanti. È stato stimato che circa il 70% del peso totale degli scarti dell'industria della pesca è la corteccia, corazze dei granchi, dei gamberi e delle aragoste, che contiene il 20-30% di chitina a seconda della specie e della stagione.

Strategico, secondo lo studio, sarebbe ridurre al minimo l'utilizzo del calcestruzzo e così le emissioni, l'energia e il consumo di risorse naturali migliorando la durabilità e la resistenza a lungo termine. La chitina è il biopolimero naturale più essenziale e abbondante dopo la cellulosa, prodotto su una scala di 10 il materiale composito presente in natura potrebbe essere utilizzato per migliorare il calcestruzzo con derivati della chitina per creare materiali da costruzione più resistenti e durevoli.

L'utilizzo degli scarti dei gamberi contribuirebbe a ridurre inoltre le emissioni di CO2 prodotte dall'industria del cemento: «Aumentando la resistenza del cemento, questa nuova miscela può aiutare a ridurne la quantità necessaria, facendo dunque diminuire le emissioni di CO2 durante la produzione», spiega Somayeh Nassiri, autrice della ricerca. Il cemento "bio" è risultato un 40% più resistente alla flessione e un 12% più resistente alla compressione. «Se riusciremo a ridurre la quantità di cemento che utilizziamo, mantenendone le funzioni strutturali e meccaniche e raddoppiandone la vita utile, allora potremo ridurre notevolmente le emissioni di CO2 derivanti dal settore edilizio», conclude Michael Wolcott, uno degli autori.

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