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Banca d’Italia investe in sostenibilità e mette in guardia sui rischi climatici

La Banca centrale italiana da annunciato di voler privilegiare le imprese che possiedono le migliori performance da un punto di vista sociale e ambientale

Sappiamo bene quanto sia importante orientare gli investimenti verso i comparti più attenti alla salute pubblica e al benessere dei cittadini. Per dare seguito alle dichiarazioni di strategie votate alla sostenibilità non basta solamente mettere al bando qualche prodotto “usa e getta”. Serve una nuova visione economica e finanziaria, e servono regolamenti che incentivino gli investimenti in favore delle tecnologie pulite.
È in questa direzione che si deve leggere l’intenzione della Banca d’Italia di voler modificare la “gestione dei propri investimenti finanziari attribuendo un peso maggiore ai fattori che favoriscono una crescita sostenibile, attenta alla società e all'ambiente”.
L’Istituto ha messo nero su bianco, in documento pubblicato sul proprio sito, di voler privilegiare le imprese che possiedono le migliori performance da un punto di vista sociale e ambientale, tenendo conto dei cosiddetti fattori ESG (Environmental, Social and Governance).
Un primo passo importante, non sono molti gli annunci di questo genere arrivati dalle altre banche centrali in giro per il mondo. Un segnale che andrebbe ascoltato attentamente anche dalle imprese che popolano il mercato.
L’obiettivo è infatti quello di premiare e valorizzare le aziende che valorizzano la responsabilità sociale, e di aiutarle nella gestione del rischio finanziario.
I diversi “shock” a cui sta andando incontro il mercato sono tutti collegati ai rischi di natura ambientale, come quelli che minaccia di generare il cambiamento climatico.

Un avvertimento sul rischio, è arrivato proprio dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
Durante l'evento di apertura del Festival dello Sviluppo Sostenibile, promosso dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), in tutta Italia con più di 800 eventi dal 21 maggio al 6 giugno, Visco ha analizzato la situazione economica e finanziaria elencando rischi e opportunità che ruotano intorno alla transizione economica.
Partendo da un excursus storico sulle risorse limitate, ma che in molti contesti si continuano a reputare “immortali”, il Governatore ha descritto in maniera esaustiva il contesto in cui ci stiamo muovendo.
"Data la sua cruciale funzione nell'allocazione delle risorse, il settore finanziario ha un ruolo chiave nell'influenzare la portata, la velocità e la fluidità della transizione - ha dichiarato Visco-. Potrà farlo in modo efficace se anche gli intermediari terranno conto dei fattori di sostenibilità nei sistemi di governo societario e nelle loro strategie di gestione dei rischi e di investimento".

Un discorso meticoloso anche dal punto di vista scientifico. Il Governatore ha infatti ricordato i successivi record di temperature che si stanno susseguendo ormai anno dopo anno, e che il benessere degli italiani corre un rischio maggiore rispetto ad altri Stati membri dell’Europa.
Il nostro Paese è considerato un “hot spot” per quanto riguardo il cambiamento climatico, una zona di interesse dove osservare gli impatti del clima impazzito ad opera dell’attività antropica. L’Italia, data la sua posizione geografica, subirà infatti maggiori danni, in termini di desertificazione, innalzamento dei mari, migrazioni e quantità di risorse rispetto agli altri Paesi.
“Gli effetti dei cambiamenti climatici sull’economia reale possono propagarsi al settore finanziario attraverso diversi canali. Le catastrofi naturali interrompono le funzioni produttive delle imprese e delle famiglie, aumentandone la vulnerabilità finanziaria, riducendo il valore delle attività date in garanzia per ottenere credito e rendendo più complesso il rimborso dei prestiti. I maggiori rischi dovuti ai cambiamenti climatici potrebbero indurre le banche a restringere il credito nei confronti dei soggetti localizzati nelle aree più a rischio, con potenziali ripercussioni negative anche sulla trasmissione degli impulsi di politica monetaria”, ha concluso Ignazio Visco.

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clima | economia

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Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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