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Agritettura, una risorsa per l’edilizia sostenibile

Lanciata a Firenze, Agritettura intende valorizzare la filiera legata alla produzione di materiali edili naturali partendo dagli scarti agricoli

Economia circolare e bioedilizia hanno trovato un punto di incontro: Agritettura. È il nome dell’iniziativa, giunta alla seconda edizione, che si è da poco svolta a Firenze, e che ha inteso e intende valorizzare gli scarti della produzione agricola per restituirli a nuova vita. Una vita virtuosa, all’insegna dell’edilizia sostenibile.

L’iniziativa, sotto forma di incontro pubblico, è stata curata dalla commissione DAS (dibattito architettura sostenibile) dell’Ordine degli Architetti di Firenze avendo come tema, appunto, l’utilizzo degli scarti provenienti dall’agroalimentare in architettura, attraverso filiere di trasformazione nella visione più ampia di circular economy.

«Quest’edizione fa seguito alla prima iniziativa, nata dopo Expo, con lo slogan “Nutrire il cantiere” – spiega Egidio Raimondi, architetto e consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze – l’idea fu quella di comprendere se le fabbriche del futuro da cui trarre i materiali potessero essere i campi, dove produrre quanto necessario per l’edilizia sostenibile. Scoprimmo nell’occasione l’esistenza di molti materiali, prodotti, tecnologie poco noti, in alcuni casi già pronti alla commercializzazione altri suscettibili di ricerca e sviluppo. Ci focalizzammo sull’agricoltura no food per edilizia e design, coltivando terreni improdotti e recuperando scarti dall’agroalimentare». Gli esempi sono tanti: il carciofo, il cui scarto rappresenta l’80%, da cui si estraggono fibre che vanno a comporre un biopolimero con cui realizzare un materiale simile alla vetroresina utile a realizzare prodotti di design, per non parlare poi della canapa, sui cui impieghi in edilizia abbiamo già avuto modo di approfondire.

Agritettura, dalle startup ai casi aziendali

Ma se la prima edizione ha attirato startup e centri di ricerca «quest’anno il passo in avanti è stato quello più focalizzato a quanto già c’è sul mercato, analizzando le filiere, aziende o realtà che hanno superato la fase di sperimentazione e fanno produzione vera». Anche in questo caso porta un esempio: è Mosaico Digitale, azienda che ha impiegato virtuosamente le filiere dell’agricoltura e della chimica verde, creando una realtà capace di offire lavoro, promuovendo così la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

«I tempi per queste iniziative sono maturi e, sempre in termini di lavorazione dagli scarti agricoli, ogni regione ha peculiarità proprie – spiega l’architetto – Ora serve avere un interlocutore istituzionale quale possono essere le Regioni, referenti ideali insieme allo Stato e all’Europa». L’economia circolare, tema caro all'UE, può attuarsi imparando a costruire con materiali naturali e mediante sistemi costruttivi a secco, potendo così recuperare pienamente materiali a fine ciclo di vita.

Materiali edili naturali, una filiera da promuovere

Pur avendo un interesse sempre più crescente, tutta la filiera è per molti aspetti agli inizi. «La domanda c’è perché è viva l’esigenza di costruire case sane  - sottolinea Raimondi – Però c’è anche molto da fare per sviluppare questi prodotti. È ancora un mercato alternativo, economicamente meno conveniente rispetto ai materiali tradizionali, anche se sul lungo periodo è assolutamente vincente, considerando i costi di smaltimento e quelli ambientali».

Attualmente, diversi materie prime naturali vengono importate per colmare la domanda. Da qui occorre incentivare la filiera in modo opportuno, rilanciando il sistema edilizio e agricolo italiano con adeguate politiche e lavorando per arrivare a un cambio di mentalità, partendo dal mondo politico e istituzionale per sviluppare maggiore sensibilità nei cittadini. Su questi e altri punti lavorerà Agritettura, i cui prossimi obiettivi «saranno di promuovere il tema a livello nazionale», conclude Raimondi.

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Autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.

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