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Canapa, dall'edilizia a occasione di rinascita

Progetti, startup, biodistretti: la canapa si sviluppa in Italia, offrendo sempre nuove opportunità di valorizzazione territoriale

La canapa torna a far parlare (bene) di sé in ottica bioedilizia, ma non solo. L’occasione è duplice: da una parte l’idea di una startup che intende unire un modello di economia circolare a un’occasione per rilanciare un territorio, quello del Centro Italia, colpito dal sisma; dall’altro l’intenzione di far nascere un biodistretto della filiera della canapa in Irpinia. La duttilità e la versatilità di questa materia prima naturale offre ampi spazi di impiego che spaziano dall’alimentare al tessile, fino al settore edile evidenziando ottime caratteristiche e prestazioni. Ed è su questo obiettivo, ovvero promuovere lo sviluppo di conoscenze della canapa in edilizia che è stato ideato il progetto Canapalea.

Rinascere dal verde, l’idea della startup Hesalis

Partiamo dal progetto della startup Hesalis, Reviride (Rinascere dal verde), nato da una nobile finalità: ricostruire i territori colpiti dal terremoto ripartendo da zero, scorgendo una notevole opportunità per superare la crisi economica e sviluppare un modello di economia circolare, sostenibile e vegetale. La canapa è l’elemento chiave del progetto, sia per l'agricoltura e chi vi lavora, che possono giovare della biodiversità e aumentare la propria rendita annuale grazie a una nuova produzione alimentare, sia per l’industria tessile, edile ed energetica, comparti produttivi che possono sfruttare l'opportunità di utilizzare una materia prima come la canapa, sia infine per le imprese del settore turistico, che entrano in gioco per valorizzare le zone colpite dal sisma.

“Il progetto Reviride propone un sistema di rigenerazione territoriale particolarmente adatto alle aree terremotate del Centro Italia”, spiega il team Hesalis nel sito web Edison Pulse, premio dedicato all’innovazione cui partecipa la startup,  evidenziando che la canapa a oggi rappresenta un mercato in crescita: +200% annuo dal 2016 in Europa (fonte federcanapa).

L’obiettivo del progetto è creare una nuova e solida economia di media scala nelle zone terremotate, basata sulla coltivazione della pianta erbacea. “Questa alimenterà una filiera produttiva differenziata che combini le eccellenze artigianali e industriali locali nonché le nascenti realtà imprenditoriali legate alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali e di origine vegetale”.

Tra i punti di forza e gli aspetti innovativi la domanda in crescita per alcuni utilizzi, come appunto quelli relativi alla bioedilizia.

Il biodistretto della canapa in Irpinia

Muove da analoghe finalità il progetto del costituendo biodistretto della filiera della canapa in Irpinia: vale a dire uno sviluppo integrato non più limitato all’agricoltura, ma partendo da questo settore intende generare sinergie occupazionali con altri settori quali la bioedilizia, il bio artigianato, il settore agro-alimentare... «La canapa può essere una preziosa opportunità per la nostra agricoltura», ha affermato il direttore di Coldiretti Campania e Avellino, Salvatore Loffreda in occasione della presentazione dell’iniziativa di rilancio della filiera. In particolare, la Campania, con l’Emilia Romagna, è la regione con il microclima che meglio si presta alla coltivazione e ad attivare una filiera multiforme. D’altronde, la canapa è un prodotto molto duttile di cui si impiega tutto e può essere coltivata per l’utilizzo in campo medico, alimentare e industriale. In quest’ultimo senso lo sviluppo dell’ambito edile si sta rivelando assai promettente.

Il progetto Canapalea

Tra le iniziative dedicate allo sviluppo della canapa vale la pena segnalare Canapalea, un progetto europeo Erasmus+ per la formazione continua e la mobilità dei lavoratori europei, volto alla costituzione dei modelli di trasmissione del sapere sulla canapa in edilizia, che prevede la realizzazione di moduli formativi-tipo destinati sia alle imprese di costruzioni e artigiani sia ai professionisti del settore. Il progetto prevede anche di sensibilizzare gli enti pubblici nei confronti degli usi innovativi di questo materiale, stimolandone l’utilizzo. ANAB - Associazione Nazionale Architettura Bioecologica, partecipa al progetto Canapalea insieme ad altri 8 partners internazionali. Il programma è iniziato nel settembre 2015 e si concluderà nel settembre 2018, prevede convegni e seminari teorico-pratici organizzati nelle nazioni dei diversi partner: sono previsti due appuntamenti anche in Italia – un convegno internazionale ad ottobre 2017 e un seminario teorico-pratico ad aprile 2018.

 

Autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.

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