followrace2-1130x300.jpg

aGrisù, la start up che monitora la qualità dell'aria

L'intervista a Marco Ivaldi, CEO di aGrisù

Si chiama aGrisù la startup incubata presso 2i3T, l’Incubatore d’Impresa dell’Università degli Studi di Torino sotto la supervisione del professor Marco Ivaldi (nella foto).  Grazie all’algoritmo che relaziona la frequenza cardiaca e gli atti ventilatori con alcuni parametri morfometrici è stata realizzata un’unità di monitoraggio modulare completamente gestibile da remoto in grado di rilevare la presenza di 12 inquinanti specifici, relazionarli con la presenza umana ed inviare tali dati via wireless, fornendo quindi allarmi in caso di sovraesposizione. Di ridotte dimensioni (21 l x 21 p x 6 h cm) e dotata di una sensoristica tra le più avanzate, accurate, affidabili e sensibili reperibili sul mercato, Lacentralina è disponibile in versione indoor e outdoor ed entrambe monitorano anche dati ambientali. "In origine aGrisù è nata come progetto per gli sportivi, si voleva creare uno strumento per monitorare in maniera puntuale i luoghi in cui praticare attività fisica come parchi o piscine, perché le soglie di inquinanti stabilite dagli enti pubblici si riferiscono a soggetti a riposo, ma per una persona in attività la ventilazione e di conseguenza l'assorbimento di inquinanti sono più elevati. Successivamente il progetto si è esteso andando a comprendere altri luoghi come ospedali, luoghi di lavoro o abitazioni" spiega Marco Ivaldi, CEO di aGrisù.  In cosa consiste il progetto? Il progetto si basa su tre punti chiave: brevetto internazionale sul calcolo di assorbimento di inquinanti, le unità di monitoraggio e le applicazioni mobile e relative API. Quindi è incentrato sullo sviluppo delle centraline indoor e outdoor per monitorare gli inquinanti, sul brevetto registrato a livello internazionale che relaziona la frequenza cardiaca e gli atti ventilatori ad alcuni parametri morfometrici per ricavare il tasso di assorbimento degli inquinanti, ma anche sull'interfacciamento con il sistema Copernicus per la visualizzazione dei dati sulla quantità di inquinanti. Che tipo di vantaggio nella vita di ogni giorno porterebbe la centralina? Il principale vantaggio per l'utente è dato dalla consapevolezza della qualità dell'aria nel luogo in cui vive o agisce, in secondo luogo anche venire a conoscenza dell'ammontare di inquinanti assorbiti durante le attività quotidiane, un dato che ad oggi non era mai stato preso in considerazione. Ci sono diversi tipi di utilizzo della centralina? Se sì quali? Le applicazioni pratiche sono varie e numerose, dal monitoraggio della casa, sia dell'ambiente interno che esterno, agli ambienti in cui si svolge attività sportiva (piscina, palestra, campo da squash eccetera), o ricreazionale (musei, biblioteche), ma anche luoghi di lavoro (ambienti ospedalieri, biblioteche, musei, alberghi, luoghi in cui si fa restauro di opere d'arte, serre) e nel settore della bioedilizia. In sostanza Lacentralina può trovare applicazione in tutti i luoghi in cui è presente una problematica legata alla presenza di un inquinante. Quale sarà lo step successivo? Lo step successivo di aGrisù sarà legato al continuo miglioramento della qualità dei sensori e alla loro specificità permettendo di monitorare un numero sempre maggiore di inquinanti oltre che ad una produzione su scala industriale volta ad una maggiore distribuzione del prodotto.     

Condividi

Articoli correlati

Di' che ti piace su...