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Vegea tra le 50 startup più innovative del nuovo millennio

Il biomateriale si ottiene dagli scarti della produzione del vino ed è considerato un materiale per l’alta moda Made in Italy. Nasce nel Trentino, terra di grandi vini

L’economia circolare trentina conquista Brussels. I biomateriali di Vegea, ricavati dalle vinacce per produrre abiti e accessori di design, sono stati presentati oggi al Parlamento europeo di Bruxelles nell’ambito della “European 50 startups”, la competizione che ogni anno premia le 50 migliori idee d’impresa fondate nell’ambito dell’Unione europea da startupper con meno di 35 anni. L’impresa è stata scelta tra migliaia presentate da tutto il Continente.

«Un grande successo dell’imprenditoria della green economy che dimostra come dai nostri incubatori nascano interessanti realtà destinate a durare nel tempo», commenta Paolo Pretti, direttore operativo di Trentino Sviluppo. L’impresa ha presentato il suo prodotto davanti alla stampa internazionale e agli europarlamentari riuniti per l’occasione.

Vegea nasce nel 2016 a Milano come azienda produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori fashion e design. La startup da gennaio 2017 è insediata presso Progetto Manifattura, incubatore clean tech di Trentino Sviluppo e polo dell’economia circolare.

I due fondatori sono Gianpiero Tessitore, architetto, e Francesco Merlino, chimico industriale. I due spinti dalla volontà di trovare soluzioni ecosostenibili e circolari per il settore moda, intraprendono un percorso di ricerca e investono per sviluppare una tecnologia innovativa per la produzione di tessuti tecnici a base vegetale (biobased).

In collaborazione con centri di ricerca specializzati nella sintesi di macromolecole viene condotto uno studio su molteplici matrici vegetali dell'agroindustria, con l'obiettivo di creare materiali biobased da fonti vegetali rinnovabili, perfettamente in linea con i paradigmi dell’economia circolare.

Questo studio ha portato ad identificare i derivati della lavorazione vitivinicola, la vinaccia - l'insieme dei semi e bucce dell'uva che si ricavano durante la produzione del vino, come la materia prima ideale. Essa contiene composti polifunzionali che costituiscono la base ottimale per la creazione di tessuti tecnici ecosostenibili.

La valorizzazione dei sottoprodotti della lavorazione vinicola è importante per la sostenibilità ambientale. Nel processo produttivo di Vegea, tali derivati di natura organica vengono trasformati in un biomateriale dall’ alto valore aggiunto. Il modello di economia circolare adottato rappresenta una risposta alle problematiche connesse al sistema economico lineare, che diventa sempre più insostenibile, inefficiente e costoso, in quanto legato allo sfruttamento di risorse non rinnovabili.

Recentemente Vegea ha presentato una capsule collection creata dal designer green Tiziano Guardini (premiato alla scorsa Fashion Week milanese) e una squadra di artigiani e artisti che hanno dimostrato la versatilità e la grande qualità del biomateriale. Un grande esempio di Made in Italy, quello di Vegea. Capace di unire due grandi eccellenze italiane: moda e vino conosciute in tutto il mondo come icone di stile, per l’alta qualità dei prodotti e la grande tradizione artistica e manifatturiera. «Vegea nasce come alternativa ai materiali di origine fossile non rinnovabile e ai materiali di origine animale», spiegano i due fondatori. «Crediamo fermamente che sia venuto il momento di studiare, creare e proporre valide alternative che siano animal-friendly ed ecosostenibili»