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Il mondo cattolico si schiera contro il fossile

La Chiesa si interroga sul futuro della nostra "Casa Comune" e lancia un forte segnale: disinvestire dai fossili il prima possibile

Investire nel settore fossile fa venir meno la propria missione di cristiano. È il chiaro e forte messaggio lanciato durante l’evento organizzato dal mondo cattolicoLaudato Si e Investimenti Cattolici: Energia Pulita per la nostra Casa Comunedel 27 gennaio che si è tenuto alla Pontificia Università Lateranense di Roma.
L’incontro, basato sull’Enciclica Laudato Si di Papa Francesco pubblicata circa un anno e mezzo fa, ha offerto un approfondimento sul tema del disinvestimento dai combustibili fossili e sull’urgenza che si avverte nel compiere delle azioni collettive per velocizzare la transizione verso le energie rinnovabili. Diversi i relatori, provenienti da ogni parte del mondo, che hanno presso parte alla conferenza.

Presente l’ex segretario esecutivo dell’UNFCCC (United Nation Framework Convention on Climate Change) Christiana Figueres, che ha tenuto a sottolineare l’importanza del taglio delle emissioni entro il 2020. “Rischiamo uno spostamento epocale di persone, rischiamo di condannare 1 miliardo di persone alla povertà estrema perché l’impatto negativo del cambiamento climatico aumenterà - ha dichiarato Figueres -  noi non dobbiamo fare solo il possibile, dobbiamo fare il necessario”. Ognuno di noi può dare il suo contributo nella mitigazione dei cambiamenti climatici, anche quando investiamo del denaro, come afferma il Cardinale Peter Turkson: “dobbiamo chiedere dove andrà e a cosa servirà il nostro denaro, in modo da essere sicuri che vada a promuovere la dignità e lo sviluppo umano”. Sviluppo umano, purtroppo, quasi compromesso per le isole oceaniche messe in ginocchio dagli effetti del climate change. A descrivere la situazione e a portare la testimonianza delle persone del luogo è stato il Cardinale Ribat che, con il suo intervento, ha confermato: “il cambiamento climatico ci sta spazzando via. Case, ospedali, coltivazioni, non risparmia nulla. È vero, le nostre isole sono piccole, ma sono sempre fatte di esseri umani”.

Tra gli istituti cattolici che hanno già intrapreso la strada del disinvestimento c’è la University of Dayton che, per bocca di George Hanley, ha espresso soddisfazione per la scelta perché “è questa la nostra missione all’Università cattolica”. L’ultimo report dell’IPCC è stato chiaro: almeno i due terzi delle riserve conosciute di combustibili fossili devono rimanere sottoterra, non devono essere immesse in atmosfera se vogliamo sperare di mantenere l’aumento medio della temperatura globale al di sotto dei 2° centigradi, se vogliamo sperare di contenere fenomeni come la siccità, la fusione dei ghiacciai, l’innalzamento dei livelli dei mari, le migrazioni, la perdita di biodiversità, la diffusione di nuove malattie, l’inasprimento delle guerre, la nascita di nuovi conflitti…

È un segnale importante quello che lancia la Chiesa, da non sottovalutare. Decidere, infatti, di essere in prima linea per la lotta al cambiamento climatico interrogandosi sulle possibili soluzioni da mettere in campo è una svolta per il mondo ecclesiastico. Svolta iniziata proprio con la pubblicazione della Laudato Si, la prima Enciclica della stroria basata su riscontri scientifici.
E, a conferma di ciò, arrivano anche le parole del Reverendo Harper: “disinvestire dal settore fossile non è altro che riconoscere lo scopo del Vangelo. Dobbiamo mandare dei segnali, non perdiamo il senso dell’urgenza. È agendo che si può modificare il corso della storia e disinvestire dai combustibili fossili dona un senso alla nostra vita“. Più chiaro di così.

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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