Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico.
Lancio del satellite per il monitoraggio climatico
La California è per il clima e contro Trump. In conclusione del Global Climate Action Summit in California, i leader di moltissime aziende, le amministrazioni locali e la societá civile hanno preso oltre 500 impegni e messo a punto nuovi e dettagliati piani comuni per ridurre la CO2. Il vertice si è concluso con un appello ai governi affinchè cresca l'ambizione delle politiche climatiche per garantire a tutti un futuro sicuro, anche in vista della COP 24 di dicembre che si svolgerà in Polonia e che non promette nulla di buono. «In questa settimana è cresciuto lo slancio verso un'azione audace al prossimo round dei colloqui sul clima delle Nazioni Unite. - afferma Manuel Pulgar-Vidal, leader delle pratiche climatiche ed energetiche globali del Wwf e membro del comitato consultivo del Summit - Una marea di aziende e governi locali hanno intensificato i propri sforzi per affrontare la sfida climatica. Ora i governi possono arrivare in Polonia con un maggiore slancio e trovare il coraggio di impegnarsi per ridurre maggiormente le emissioni, in modo da avvicinarci all'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5° C». Sotto le insegne della 30x30 Forest, Food and Land Challenge un'alleanza di oltre 100 ONG, aziende, governi statali e locali, gruppi indigeni e comunitá locali hanno diffuso 17 impegni per far progredire i programmi sostenibili circa le foreste, il cibo e per arrestare il consumo di suolo. Il suolo - e il metodo con cui lo usiamo - rappresenta, infatti, la seconda fonte di emissioni climatteranti, ma può fornire fino al 30% delle soluzioni climatiche necessarie per raggiungere gli obiettivi di Parigi. I nuovi impegni aiutano a migliorare i sistemi alimentari, a migliorare il ripristino dei luoghi, la conservazione e la resilienza delle terre libere e di quelle impegnate per attivitá agricole oltre che a sbloccare nuovi finanziamenti e tecnologie per il settore.
«A San Francisco c'erano molti italiani, tra amministrazioni regionali e locali e aziende: col tempo impareremo a comprendere quanto sia importante quel che sta nascendo - afferma Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia - Si sta abbattendo il muro tra azioni locali e azioni globali, meglio, le espressioni territoriali si stanno riappropriando delle questioni globali, cogliendo le opportunitá e mettendo le azioni locali a servizio dell'impatto globale, assumendo insomma la guida della transizione climatica. Le azioni delle imprese, dei sindaci e dei governatori degli Stati Uniti, poi, stanno dimostrando al resto del mondo che, nonostante la retorica di Washington, gli americani intendono mantenere la promessa fatta con l'Accordo di Parigi». Durante il summit californiano, i leader non statali statunitensi hanno lanciato un forte segnale di progresso. Da aprile, quasi 500 membri della coalizione "We Are Still" In hanno presentato oltre 300 piani e progetti per nuove azioni per il clima. Cinquanta impegni sono sulle energie rinnovabili e i veicoli elettrici, diversi dei quali includono piani di collaborazione intra settoriale. Altri sessanta membri della coalizione si sono impegnati a lavorare con i partner della stessa coalizione per abbracciare le energie rinnovabili e l'efficienza energetica.
Oltre a ciò la California ha annunciato il lancio di un nuovo satellite per il monitoraggio climatico, in polemica con il presidente Donald Trump che vuole tagliare i fondi per la scienza del clima. «Lanceremo il nostro satellite per capire dove è l'inquinamento e come farlo finire - ha detto il governatore della California, il democratico Jerry Brown, durate il Global Climate Action di San Francisco. Lo stato della California, ha spiegato il governatore, lavorerá con la societá Planet Labs, con base a San Francisco, per lanciare un satellite in grado di individuare le emissioni climalterantie a guidare il progetto sará l'ente statale Air Resources Board (Consiglio delle risorse dell'aria), che si occupa delle innovazioni in materia di clima. «In California - ha detto Brown -, con la scienza sotto attacco (infatti siamo sotto attacco da parte di un sacco di gente, compreso Donald Trump), la minaccia del clima continua a crescere. Così, vogliamo sapere cosa diavolo sta avvenendo nel mondo, costantemente».
Il governatore nel suo annuncio ha richiamato la battuta che lui stesso aveva fatto due anni fa, commentando le voci di un taglio delle ricerche della Nasa sul clima da parte dell'amministrazione Trump. «Se Trump spegne i satelliti - aveva detto allora Brown -, la California lancerá il suo dannato satellite. Mi ricordo che nel 1978 proposi un satellite Landsat per la California. Mi chiamarono 'Governatore Raggio di Luna' (Governor Moonbeam) per quello». Negli ultimi due anni il governo della California ha avuto scontri feroci col governo federale sulle materie ambientali, che sono arrivate anche nei tribunali.