Europa plastic free, dal 2021 scatta il divieto
Dopo oltre dodici ore di negoziato, le istituzioni Ue hanno raggiunto l'accordo che prevede restrizioni alla commercializzazione e all'uso di oggetti monouso in plastica. Dal 2021 saranno vietate posate e piatti, cannucce, bastoncini dei palloncini, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso come le scatole di fast food, cotton fioc etc. Una prima bozza era stata presentata dalla Commissione lo scorso maggio. Clicca qui per articolo di Tekneco.
Per le bottiglie in Pet per bevande viene fissato un obiettivo vincolante di almeno il 25% di plastica riciclata dal 2025 in poi, calcolato come media per lo Stato membro. Nel 2030 tutte le bottiglie di plastica dovranno rispettare un obiettivo di almeno il 30% di contenuto riciclato. Plaudono le Ong ambientaliste Break Free From Plastics e Rethink Plastics (cui aderiscono anche Client Earth, Eeb, Greenpeace e Friends of the Earth) secondo cui le nuove restrizioni sono "un precedente importante", purché i Paesi agiscano davvero.
La mossa mira a rendere l'Ue "leader mondiale nell'uso di alternative che evitino l'inquinamento marino", dicono gli Stati membri, considerando gli otto milioni di tonnellate di plastica che ogni anno finiscono negli oceani devastando gli ecosistemi e producendo danni anche per la salute dell'uomo, con le microplastiche trovate ormai ovunque. La direttiva avrà come conseguenza la riduzione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 di emissioni e limitare per 22 miliardi di euro i danni ambientali entro il 2030. Per i consumatori si parla di un risparmio di 6,5 miliardi. I prossimi anni, insomma, se tutto andrà bene, l’Europa lotterà davvero contro l’inquinamento dei mari che provoca danni anche alla catena alimentare e di conseguenza a quello che mangiamo. Secondo il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans “Le nuove norme rappresentano un primo colpo significativo all’inquinamento da plastica ma il loro impatto dipende dall’attuazione da parte dei nostri governi nazionali che devono agire immediatamente”. Elisabeth Köstinger, ministro federale austriaco per la sostenibilità e il turismo ha parlato di “una pietra miliare nei nostri sforzi per ridurre i rifiuti di plastica”. Secondo Greenpeace Italia, invece, “quello lanciato dall’Unione europea è un segnale importante che risponde alle richieste e alle preoccupazioni di migliaia di cittadini. Ancora, però, si è lontani da una vera soluzione. Non introducendo misure vincolanti per gli Stati membri per ridurre il consumo di contenitori per alimenti, e ritardando di quattro anni l’obbligo di raccogliere separatamente il 90% delle bottiglie in plastica, l’Europa regala così alle grandi multinazionali la possibilità di fare ancora enormi profitti con la plastica usa e getta a scapito del Pianeta”.