Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico.
Pellet superstar
D'ora in poi guarderete il pellet, quel piccolo frammento di legno che si usa nelle apposite stufe, con uno sguardo diverso: il pellet, assieme alla legna e al cippato, infatti, è la prima rinnovabile italiana. L'energia termica nei consumi finali di famiglie e imprese prodotta dalle biomasse solide, per l'appunto legna, cippato, pellet, è pari a 7,5 Mtep, quantitá che collocano la biomassa come prima fonte rinnovabile italiana, seguita dall'energia idroelettrica, con 3,96 Mtep, dalla termica prodotta dalle pompe di calore, con 2,65 Mtep, dall'elettricitá prodotta dal fotovoltaico, con 2,10 Mtep, e dall'elettricitá prodotta dagli impianti eolici, con 1,48 Mtep.
Un terzo abbondante, il 34%, di tutta l'energia rinnovabile italiana che è di 22 Mtep è prodotta dalle biomasse termiche, e quelle solide rappresentano il 68% del totale dei consumi diretti nel settore delle rinnovabili termiche, seguite al secondo posto dal 25,9% delle pompe di calore. Questi sono i dati del Rapporto statistico GSE 2017, che sono stati illustrati in occasione del dibattito "Il calore verde che nasce dal legno" promosso da Aiel, RisorsaLegno, Anfus, Assocosma e da Legambiente, che si è tenuto oggi a Roma.
Secondo il Rapporto, gli occupati diretti e indiretti in Italia dal settore della termica da biomasse sono 32mila, mentre in Europa sono 352mila. Secondo le stime Aiel, 4 miliardi di euro è il volume di affari sviluppato annualmente dalla filiera biomasse termiche in Italia.
L'incidenza delle famiglie italiane che utilizzano legna da ardere per riscaldamento, secondo un'indagine Istat del 2013, è pari al 21,4% del totale delle famiglie residenti; nell'anno di riferimento dell'indagine, in particolare, nelle prime case sono state utilizzate circa 17,5 milioni di tonnellate di legna da ardere (Gse report statistico). Veneto e Piemonte sono le regioni con la percentuale piú alta nei consumi di biomassa solida nel settore residenziale (9,6% entrambe) seguite da Lombardia e Campania (entrambe 9%), Lazio e Calabria (7,7%), Toscana (7,1%).
Il consumo di pellet in Italia è pari a 3,2 Mt (stime Aiel), oltre il 70% degli apparecchi domestici a pellet venduti in Europa sono prodotti in Italia. L'evoluzione tecnologica introdotta negli apparecchi domestici e nelle caldaie a legna e pellet ha consentito un deciso miglioramento dell'efficienza e una significativa riduzione delle emissioni. La sostituzione dei vecchie ed obsolete stufe con i moderni generatori ha giá portato un significativo risultato nelle principali regioni del bacino padano. In regione Lombardia in 5 anni il turnover tecnologico ha determinato una riduzione del 30% (Arpal) e in Veneto (Arpav) in 7 anni riduzione del 20% delle polveri sottili.
La recente certificazione AriaPulita che classifica le prestazioni di apparecchi e caldaie a biomasse è stata adottata da oltre 2.500 modelli, il 64% dei quali è certificato a 4 stelle. Il patrimonio forestale dell'Italia copre complessivamente circa 11,8 milioni di ettari pari al 39% dell'intera superficie nazionale (fonte Inventario dell'uso delle terre d'Italia IUTI). La sua superficie nazionale è piú che raddoppiata in 50 anni, nel 1959 era 5,5 milioni di ettari. La quota annuale dei prelievi di materiale legnoso dai nostri boschi è stimata in 9-11 milioni di metri cubi, pari al 30-35% del naturale incremento annuale, contro la media europea dei prelievi che è del 56% dell'incremento. Il 65% dei prelievi annui è materiale destinato alla produzione energetica, il 35% all'industria del legno per uso industriale.