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Auto: emissioni ridotte, ma non abbastanza

Compromesso all'Unione Europea, le emissioni della auto in Europa saranno ridotte del 35%. Per l'IPCC deve essere del 45%

L'Europa ha trovato un'intesa per obiettivi più alti circa il taglio alle emissioni delle auto al 2030. Nei colloqui preliminari, volti a trovare una posizione comune per avviare i negoziati con i legislatori europei, i ministri dell'Ambiente della UE hanno concordato di cercare obiettivi più alti: un meno 35% di emissioni di CO2 al 2030. Gli obiettivi dell'Ue sulle emissioni delle automobili fanno parte degli sforzi per ridurre le emissioni di biossido di carbonio e limitare il riscaldamento globale, per provare a centrare gli obiettivi dell'accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici. L'incontro di Lussemburgo è arrivato il giorno dopo che il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha pubblicato un rapporto in cui si sottolinea l'importanza di ridurre al minimo gli aumenti della temperatura globale e di attenersi all'obiettivo più ambizioso di Parigi di un aumento di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Le emissioni dei veicoli sono una grande percentuale di CO2 e la loro regolamentazione è un fattore importante per raggiungere gli obiettivi climatici dell'Europa. Le attuali norme dell'Ue stabiliscono che entro il 2021 le nuove auto non possono emettere più di una media di 95 grammi di CO2 per chilometro. La Commissione europea ha proposto di abbassare l'obiettivo del 30% entro il 2030. Ma il Parlamento europeo ha concordato la scorsa settimana di spingere per un taglio più ambizioso del 40%.

«Abbiamo chiuso un accordo fondamentale a livello europeo sulla CO2 e siamo stati come Italia leader. Abbiamo fatto la differenza se votarlo o no. L'Europa ad un certo punto ci ha chiesto quale era la nostra posizione come paese leader. È una cosa di rilievo, non ne possiamo non tenere conto», ha detto il ministro dell'ambiente, Sergio Costa commentando l'accordo raggiunto dal Consiglio dei ministri dell'Ambiente europei sulla riduzione delle emissioni di auto e van del 35% entro il 2030.

«Un risultato sostenibile», ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel commentando l'accordo. La Germania firmato l'accordo anche se è andato oltre gli obiettivi originari del governo federale tedesco. Angela Merkel infatti aveva messo in guardia circa le conseguenze negative sull'industria dell'auto nel caso la soglia delle emissioni di CO2 si fosse abbassata piú di quanto proposto dalla Commissione europea. Ossia oltre il 30%.

Ma alle ONG il compromesso raggiunto non è piaciuto. «Un risultato deludente per il pianeta. dichiara la federazione delle ONG europee per i trasporti e l'ambiente Transport & Environment - Germania e paesi di Visegrad, aiutati dietro le quinte dalla Commissione europea hanno lavorato per rendere l'intesa meno ambiziosa di quel che sarebbe stato necessario, anche alla luce dell'ultimo rapporto Onu sul clima che avverte sui rischi di un aumento della temperatura globale oltre 1,5 gradi. La decisione dei governi Ue è deludente perchè mette in primo piano gli interessi dei produttori automobilistici, nonostante il terribile avvertimento sugli effetti dei pericolosi cambiamenti climatici. I prossimi negoziati con il Parlamento europeo possono ancora porre l'Ue sulla strada giusta facendo bene all'occupazione, all'aria pulita e ai consumatori».
Effettivamente non si tratta di un obiettivo in linea con lo scenario migliore dell'IPCC che fissa il taglio delle emissioni al 45% entro il 2030, per tenere il riscaldamento del pianeta al 2100 entro gli 1,5°C.

Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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