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A Torino la prima casa italiana certificata PassiveHaus Plus

La progettazione è stata condotta secondo un innovativo approccio bioclimatico

Casa t°P vanta di essere tra le prime cinque case al mondo certificate PassiveHaus Plus, la prestigiosa certificazione rilasciata dal Passive House institute. Si trova a Chiaverano, un piccolo comune non molto distante da Torino, immersa nel verde e perfettamente in sintonia con l’ambiente circostante. Basti pensare che l’intera progettazione è stata condotta secondo un innovativo approccio bioclimatico, o meglio, lo studio dettagliato del clima e del territorio locale al fine di ottimizzare l’efficienza energetica della casa. Esternamente, la semplicità la fa da padrone: un pergolato frangisole in legno richiama i tradizionali vigneti circostanti, mentre i tipici terrazzamenti di muro a secco per la coltivazione di viti e ulivi hanno ispirato il rivestimento in pietra del lato sud dell’abitazione.

Ma quel che rende Casa t°P la prima casa italiana certificata PassiveHaus Plus è senza dubbio l’efficienza energetica. La certificazione Plus, a differenza dell’ordinaria certificazione PassiveHaus, impone un limite alla domanda di energia primaria rinnovabile (EPR) di 45 KWh/(mqa) ed inoltre, richiede che le strutture generino almeno 60 KWh/(mqa) di energia rinnovabile in relazione all’area che occupano.

L’ambiente sicuramente ne trae beneficio, ma non è il solo. Il risparmio economico che deriva dall’abitare una casa certificata PassiveHaus Plus è notevole: il consumo giornaliero per l’anno 2017 è stato di soli 66 centesimi. I progettisti, al fine di ottimizzare gli standard energetici dell’abitazione, hanno poi sfruttato il software di bilancio energetico per edifici passivi, sviluppato dallo stesso istituto che rilascia la certiicazione.

Completano l’opera eco-compatibile una pompa di calore aria-acqua connessa ad un sistema di pavimento radiante, un sistema di ventilazione meccanica controllata a garanzia della qualità dell’aria degli ambienti indoor, elettrodomestici ad altissima efficienza e luci a led. Senza ulteriori dettagli, approfondiamo meglio la conoscenza di Casa t°P attraverso le parole dell’architetto Simone Gea, progettista architettonico ed energetico dello studio Zero Positivo che guida del progetto:

Quali sono le principali novità che caratterizzano la certificazione PassivHaus Plus e le differenze con la certificazione ordinaria PassivHaus?

Non esistono sostanziali differenze, i requisiti sono i medesimi della “classica” Passivhaus. Con la nuova classificazione voluta dal Passive House Institute vengono distinte tre classi, Classic, Plus e Premium sulla base dell’Indice di energia primaria non rinnovabile (EPR) e sull’energia rinnovabile generata. La nostra Passivhaus Plus sfrutta l’energia prodotta all’impianto fotovoltaico presente in copertura; su base annuale la casa produce più energia di più di quella che consuma.

L’approccio bioclimatico è stato determinante al fine della progettazione, in che modo è stato condotto?

Per sviluppare il concetto passivo della costruzione è indispensabile valutare le potenzialità e criticità del sito, perché determinano in modo sostanziale il comportamento finale dell’edificio. Strumento indispensabile per la progettazione è il PHPP, un vero tool di progettazione che consente a noi progettisti di avere sempre sotto controllo il comportamento dell’edificio e il rispetto dei requisiti di certificazione. Tra i dati di input per il PHPP, in primo luogo si devono reperire i dati climatici reali dell’area oggetto di intervento, con i valori di irraggiamento, temperatura, umidità, ecc... In una fase immediatamente successiva si modella l’edificio, quindi si valutano le ostruzioni presenti sull’area come edifici limitrofi, montagne ecc… e si ottimizza l’orientamento della costruzione, in particolar modo va prestata molta attenzione all’esposizione delle finestre, privilegiando gli assi sud ed est, valutandone le dimensioni. Per realizzare una casa passiva nel nostro contesto è indispensabile che il bilancio tra guadagni solari e dispersioni sia positivo ma, allo stesso tempo, è fondamentale controllare che non vi siano fenomeni di surriscaldamento nel periodo estivo.  Lo studio dell’esposizione e la corretta progettazione delle superficie vetrate e degli ombreggiamenti sono aspetti fondamentali finché non si rendano necessari interventi sull’involucro, che si traducono in extra-costi per il cliente e, in alcuni casi, possono rendere l’investimento non vantaggioso. Il bilancio del serramento è il vero motore della casa!

Quali considerazioni hanno influenzato la scelta del sito per la costruzione di Casa t°P?

Il sito sui cui è stata costruito l’edificio si trova a Chiaverano, un piccolo paese in Provincia di Torino situato sulle colline dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea, in una cornice suggestiva tra il verde, i laghi e le montagne.  Le pendici collinari sono caratterizzate dagli antichi terrazzamenti di pietre a secco utilizzati fin dall’antichità per la coltivazione dell’ulivo e della vite, elementi che sono subito diventati fonte di forte ispirazione progettuale. I clienti cercavano un terreno con una buona esposizione e con una bella vista sul territorio circostante così, dopo qualche ricerca, la scelta è ricaduta su questo lotto proprio per la sua collocazione e per il paesaggio che permette di godere. Le dimensioni, inoltre, consentivano la costruzione di una piccola abitazione monofamiliare di circa 100 mq, esattamente ciò di cui avevano bisogno i committenti. Possiamo dire che Il progetto architettonico trae ispirazione dal sito e dalla natura circostante: i terrazzamenti li ritroviamo nel rivestimento in pietra della facciata principale e nella copertura piana dell’edificio, mentre il pergolato addossato al prospetto sud, ha la funzione di frangisole ed è un chiaro riferimento ai vigneti tanto diffusi sul territorio. E così come un terrazzamento artificiale la casa si “appoggia” sul terreno come un elemento famigliare, quasi come fosse lì da sempre.  

Autore

Simone Valeri

Simone Valeri

Laureato presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" in Scienze Ambientali prima, e in Ecobiologia poi. Divulgare, informare e sensibilizzare per infondere consapevolezza ecologica: fermamente convinto che sia il modo migliore per intraprendere la via della sostenibilità. Per questo, e soprattutto per passione, inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche del settore ambientale e si dedica alla realizzazione di video-report per raccontare piccole realtà virtuose dedite all'agricoltura sostenibile in Italia. 
 
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