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Casadelcustode 2.0, il progetto PassiveHaus EnerPHit in provincia di Cuneo

Un’antica casa del custode totalmente rivisitata in un’ottica di efficienza energetica e sostenibilità

L’architettura tipica del secolo scorso ristrutturata secondo un design contemporaneo e riqualificata dal punto di vista energetico. È la sorte toccata all'edificio di inizio ‘900, un tempo casa del custode della prestigiosa Villa Dardanelli, oggetto del piano progettuale degli architetti dello studio Zero Positivo che ha trasformato la vecchia costruzione in una casa del custode 2.0, ossia un edificio innovativo che risponde ai requisiti del protocollo di certificazione PassiveHaus EnerPHit. La certificazione, che interessa ancora pochissimi progetti in Italia, è molto rigorosa e, a differenza della certificazione tradizionale, richiede che la maggior parte del lavoro sia svolto prima dell’inizio del cantiere.

La fase iniziale prevede un’analisi accurata del sito allo scopo di valutare l’esposizione e i fattori ombreggianti esterni per poi definire il design dell’edificio, i dettagli costruttivi, la risoluzione ponti termici, il progetto della tenuta all’aria e la scelta dell’impianto. A livello volumetrico l’edificio rimarrà pressoché invariato mentre la configurazione interna prenderà tutt’altra forma. Il pian terreno è costituito da un ambiente spazioso, diviso tra soggiorno e zona pranzo, sul quale affaccia la cucina con penisola. La scala interna, risultato dello studio di interior design che ha riguardato ciascun ambiente interno, porta al primo piano dove si trovano la camera da letto principale, una camera da letto singola e lo studio che affaccia su un terrazzo; una finestra dedicata in un piccolo spazio relax, permette di godere della vista del Santuario di Vicoforte.

Dal punto di vista energetico e tecnologico, essendo l’edificio ubicato in una posizione poco favorevole in termini di esposizione, si è optato per un approccio “più involucro, meno impianti”. Così, attraverso un efficiente isolamento offerto dall’involucro edilizio sarà possibile minimizzare i fabbisogni di riscaldamento e raffrescamento dell’edificio. La muratura perimetrale esistente e tutte le superfici opache rivolte verso ambienti non riscaldati, saranno coibentate con un cappotto termico in lastre termoisolanti in polistirene espanso (EPS) da 240 mm. Gli infissi, costituiti in telaio in legno con vetro triplo ad elevato fattore solare, consentono di massimizzare gli apporti solari in inverno, mentre i frangisole motorizzati consentono di controllare la radiazione solare durante tutto l’anno, minimizzando il surriscaldamento d’estate. L’involucro così progettato, sarà in grado di consumare per 112 mq di abitazione, appena 1850 W: nulla, basti pensare che un classico phon offre ben 2000W. L’efficienza energetica è infine implementata grazie ad un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata, un bollitore in pompa di calore che garantisce l’acqua calda sanitaria e un impianto fotovoltaico associato ad un sistema di accumulo che garantirà un autoconsumo del 100%, rendendo casa del custode 2.0 totalmente indipendente e alimentata esclusivamente da fonti rinnovabili.
L’edificio, in fase di certificazione secondo il protocollo internazionale PassiveHaus EnerPHit, oltre a rispettare i limiti previsti per gli “edifici ad energia quasi zero” (nZEB), consumerà, rispetto a questi, quasi il 50% in meno di energia.

“Casadelcustode 2.0 è un esempio virtuoso della grande opportunità che ci viene offerta oggi dal patrimonio edilizio esistente: ogni intervento, dal più semplice al più articolato, è un’occasione da sfruttare per “fare qualità” e per recuperare in modo intelligente ciò che ci hanno lasciato le generazioni passate -dichiara Christian Negro, architetto a guida del progetto - per un architetto e, in particolare per il team di Zeropositivo Architetti, oggi intervenire su un edificio esistente significa fondere architettura ed efficienza, attraverso un approccio integrato e multidisciplinare. La particolare attenzione per il design, per i materiali e le tecniche costruttive, per la cura del dettaglio, lo studio preliminare e la pianificazione degli interventi, sono strumenti indispensabili per ottenere architetture di qualità, ma rappresentano anche il prossimo futuro per la reale conversione alla sostenibilità del mondo dell’edilizia”.

Il 27 ottobre a Vicoforte (CN), in Via Marconi 22, sarà dedicato un evento a Casadelcustode 2.0, con visita guidata al cantiere del progetto in corso. Per maggiori informazioni: info@zeropositivoarchitetti.com e www.zeropositivoarchitetti.com

Autore

Simone Valeri

Simone Valeri

Laureato presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" in Scienze Ambientali prima, e in Ecobiologia poi. Divulgare, informare e sensibilizzare per infondere consapevolezza ecologica: fermamente convinto che sia il modo migliore per intraprendere la via della sostenibilità. Per questo, e soprattutto per passione, inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche del settore ambientale e si dedica alla realizzazione di video-report per raccontare piccole realtà virtuose dedite all'agricoltura sostenibile in Italia. 
 
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