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Rapporto Unicmi sul mercato dell’involucro edilizio, 2017 anno della lenta ripresa

Nel 2016 è proseguita la lieve ripresa generata dalle ristrutturazioni Il 2017 anno di transizione per rafforzare struttura finanziaria delle imprese

L’Ufficio Studi Economici di Unicmi, Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti, ha reso disponibile il Rapporto sul mercato dell’involucro edilizio - Il mercato nel 2016, le previsioni per il 2017.

Il Rapporto, da anni, ha lo scopo di fornire alle imprese e agli analisti di mercato, in un unico quadro sintetico d’insieme, informazioni aggiornate sull’evoluzione del settore dell’involucro edilizio, ovvero dei serramenti metallici, delle facciate continue e dei prodotti correlati.  Il rapporto si articola in cinque sezioni dedicate a contenuti specifici, ed in particolare ai comparti che compongono il settore dell’involucro edilizio.

Il Rapporto sottolinea come la domanda complessiva di serramenti e facciate nel mercato italiano si attesti su un valore di circa 4,27 miliardi di Euro di cui 2,75 nel settore residenziale e 1,52 in quello non residenziale, inclusi circa 485 milioni di Euro di facciate continue.

Riguardo ai serramenti metallici, il Rapporto 2017 evidenzia come il 2016 abbia confermato la lieve ripresa riscontrata nel 2015 con unaumento delle vendite di circa l’1% rispetto all’anno precedente attestando il valore 2016 a circa 1,418 miliardi di Euro.

L’inversione di tendenza rispetto alla netta flessione che ha attraversato il mercato dal 2009 al 2014 (-40%) è stata in parte significativa generata dal mercato del recupero, ma ha beneficiato anche della ripresa delle nuove costruzioni, anche di quelle non residenziali. Si tratta comunque di una ripresa debolissima che interessa solo alcune imprese, quelle più votate al mercato residenziale “retail” costituito da piccoli lavori di sostituzione di infissi con committenza privata. Le aziende del comparto continuano ad operare con un struttura finanziaria vulnerabile, determinata in primo luogo dalle difficoltà di incasso dei crediti. Il rapporto tra crediti e valore della produzione è estremamente elevato e si situa strutturalmente ad oltre  50%, sostanzialmente incassano circa la metà di quello che vendono e producono in un anno.

Il 2017 si è aperto con lo stesso clima d’incertezza politica che ha caratterizzato la fine del 2016 e tale situazione perdurerà per gran parte del 2017 contribuendo a congelare/rimandare le riforme di cui il sistema paese ha bisogno per liberare il potenziale di sviluppo. La ripresa continuerà con tassi estremante bassi in linea con quelli riscontrati finora e questo interesserà tutti i settori strategici dell’economia tra cui le costruzioni e i comparti collegati. I dati sull’evoluzione del portafoglio commesse dei serramentisti e dei costruttori di facciate confermano questo trend.

I serramentisti sono prevalentemente legati al mercato locale e ai consumi delle famiglie, per cui risentono direttamente dell’andamento dell’economia nazionale e del clima d’incertezza che interessa gli investimenti privati. I serramentisti che, nel 2016, hanno subito una riduzione degli ordinativi sono aumentati e non vi sono segnali positivi per quanto attiene la crescita del portafoglio. È evidente, che in questo scenario, il mantenimento degli incentivi fiscali è un prerequisito fondamentale per sostenere la domanda, poiché da essi dipende circa metà dei ricavi di queste aziende.

Considerata la permanenza degli incentivi fiscali il valore del mercato dei serramenti in alluminio in Italia dovrebbe crescere nel 2017 per una percentuale variabile tra il 2 e il 2,5%.

I dati relativi al mercato italiano delle facciate continue confermano un’inversione di tendenza (+2,5%) attestandosi su un valore di circa 485 mln. euro. Questa ripresa è in parte legata ad una ripresa degli investimenti nelle costruzioni non residenziali, in particolare quelle destinate al terziario e quelle pubbliche.

Un contributo rilevante ai ricavi delle aziende proviene anche dai lavori di recladding, ovvero di sostituzione delle facciate continue esistenti che incide, secondo le nostre stime, per circa il 14% sul totale del mercato delle facciate e vale circa 67 milioni di Euro.

I costruttori di facciate hanno una presenza consolidata sui mercati internazionali, in particolare in Europa, Stati Uniti, Medio Oriente. Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita significativa delle esportazioni, che, nel 2014 hanno quasi raggiunto il 40% del fatturato. Nel 2015 e 2016 si assiste ad una diminuzione dell’incidenza delle esportazioni sul fatturato che è collegata alla ripresa del mercato interno e del conseguente aumento dei lavori realizzati in Italia.

In conclusione, i dati elaborati dall’Ufficio Studi Economici Unicmi, fanno ritenere che il 2017 non sarà l’anno del consolidamento della ripresa, come si poteva ipotizzare dai dati diffusi in autunno sull’economia italiana, ma sarà un anno di transizione che le aziende dovranno utilizzare per prepararsi alla vera ripresa, operando per rafforzare la struttura finanziaria e patrimoniale e ricominciando a farinvestimenti mirati non solo ad incrementare l’efficienza, ma anche a sviluppare prodotti nuovi, con prestazioni superiori e facilmente industrializzabili. I dati sulle performance economiche delle imprese evidenziano come sia prioritario intervenire per stabilizzare la struttura finanziaria, attraverso operazioni di ristrutturazione del debito, ricapitalizzazione e l’utilizzo di nuovi strumenti finanziari (quali i mini bond). Gli interventi finanziari sono quindi un prerequisito fondamentale per agganciare la ripresa.