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Sicurezza alimentare a rischio

420 mila morti per cibo malsano, 125 mila sono bambini. Numeri diffusi durante la prima conferenza sul tema. Cambiamenti climatici sul banco degli imputati.
I numeri venuti fuori dalla Conferenza internazionale sulla sicurezza alimentare, tenuta il 12-13-14 febbraio ad Addis Abeba, in Etiopia, non sono per nulla buoni. Nel primo summit mondiale sul tema, organizzato dalla FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura), l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’AU (Unione Africana), si è discusso dei fattori che fanno del cibo non sicuro una reale minaccia per la salute.  
Ogni anno circa 600 milioni di persone (quasi 1 su 10) contraggono malattie legate al cibo contaminato, mentre in 420 mila perdono la vita. Molti sono bambini con meno di 5 anni: interessati dal 40% delle malattie di origine alimentare, addirittura in 125 mila perdono la vita ogni anno. La sicurezza del cibo incide non solo in termini di salute ma anche economici, sui bilanci di uno Stato. Basti pensare ai costi che un sistema sanitario deve sostenere per le diagnosi e le cure collegato all'avvelenamento da cibo. Anche per questo l'OMS (l'Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda la diffusione di alimenti sicuri e in linea con gli standard internazionali. La prevenzione è fondamentale se si intende vanificare gli effetti nocivi provocati da virus, parassiti e sostanze chimiche, che insieme determinano l’insorgere più di 200 tipi di malattie (da quelli meno gravi, come le diarree, fino ai tumori). 
Malnutrizione e sicurezza alimentare si diffondono a catene e colpiscono maggiormente le fasce più vulnerabili della società, come bambini, anziani e ammalati.  
"Non c’è sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti senza sicurezza alimentare - sostiene José Graziano da Silva, agronomo brasiliano intervenuto durante un panel della Conferenza -. Questa conferenza è una grande opportunità per la comunità internazionale di rafforzare gli impegni politici e concordare azioni chiave. Salvaguardare il nostro cibo è una responsabilità condivisa. Dobbiamo tutti fare la nostra parte. Dobbiamo lavorare insieme per aumentare la sicurezza degli alimenti nelle agende politiche nazionali e internazionali. 
Cambiamenti climatici e sicurezza alimentare
Non potevano mancare al tavolo di dibattito i cambiamenti climatici, in grado inciderere negativamente, e in diversi modi, sulla quantità e la qualità del cibo. Ecco un paio di esempi.  
Con le modifiche delle precipitazioni atmosferiche e l’aumento dei fenomeni estremi ci dobbiamo aspettare un aumento della presenza di parassiti, virus e funghi nocivi nel terreno. Un fatto che, inevitabilmente, aumenterà la probabilità di contaminazione per gli alimenti.  
Nei giorni scorsi è stato diffuso un nuovo studio a firma dei ricercatori della Royal Society Open Science (Canada). Nel rapporto si legge che la variazione di temperatura farà aumentare la popolazione di "mosche domestiche", in pratica quelle che finiscono nelle nostre case e abitano i luoghi che entrano in contatto con le nostre vite (supermercati, scuole, ecc...). Mentre molte specie vegetali e animali, insetti compresi, sono destinate a soccombere con il riscaldamento globale, le mosche potrebbero beneficiare del caldo. Sono infatti una specie resistente, dotata di un’alta capacità di adattamento, persino ai pesticidi. Il problema, però, è che le mosche sono portatrici di malattie: trasportano per esempio il “Campylobacter”, uno dei batteri più pericolosi per la trasmissione di malattie di origine alimentare. Lo studio prevede che entro il 2080 il numero di casi da avvelenamento da cibo per conto del Campylobacter potrebbero addirittura raddoppiare.
 

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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