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BES: l’Italia prova a misurare il benessere

L'Italia sperimenta il BES, nuovo strumento a disposizione della sostenibilità

Due grandi novità arrivano dall’ultimo DEF (Documento Economia e Finanza), una riguarda l’ambiente. Approvato il 12 aprile dal Consiglio dei Ministri, il DEF inserisce all’interno dei sistemi di contabilità nazionale il Reddito di Inclusione attiva (Rei) e l’indice di Benessere Equo e Sostenibile (BES).

Cosa misura il BES?

L’indice, nato nel 2011, ha come obiettivo la misurazione dello sviluppo di una collettività dove per sviluppo non si intende crescita economica ma anche, e soprattutto, una crescita ambientale e sociale.
Sviluppato dall’ISTAT in collaborazione con parti sociali non governative, al suo interno l’indice si compone di dodici micro aree da monitorare e analizzare: si va dalla saluta al tasso d’istruzione, dalla qualità delle relazioni sociali agli investimenti nei settori di ricerca e sviluppo e, naturalmente, alla qualità ambientale.
Per ora è ancora in fase di sperimentazione ma il governo ha già anticipato i temi che saranno analizzati quest’anno: il reddito medio disponibile, la diseguaglianza dei redditi, la mancata partecipazione al mercato del lavoro e le emissioni di CO2 e degli altri gas climalteranti.
Per la prima volta in Europa e tra i Paesi del G7, dunque, l’Italia prova a mettere in discussione (o almeno a inserire qualche aggiustamento) il PIL come unico misuratore di benessere.
Un primo passo avanti, nella giusta direzione, che finalmente affronta il tema della disuguaglianza e dell’inquinamento in modo distaccato dal classico sistema di contabilità nazionale.
Ma perché è fondamentale modificare il PIL o affiancargli qualche altro indice di misurazione?

Il PIL non misura il benessere di un Paese
ll PIL è il valore monetario totale di beni e servizi prodotti in un Paese da parte di operatori economici (residenti e non) nel corso di un determinato periodo di riferimento (in genere un anno). Beni e servizi destinati al consumo, alle esportazioni, oggetto di investimenti privati e pubblici.
Il Prodotto Interno Lordo può essere calcolato in diversi modi, un semplice metodo è dato dalla somma dei valori aggiunti di tutte le attività economiche (industria, agricoltura, turismo).
Il termine Prodotto indica il valore di beni e servizi realizzati, Interno si riferisce al prodotto creato dentro il territorio nazionale (anche da compagnie estere) e Lordo indica il valore dei macchinari utilizzati nel processo produttivo.
Presenta, però, diverse carenze in rapporto alle informazioni che genera.
Il suo principale difetto è quello di non considerare gli impatti negativi che il processo produttivo genera.
Misurando solo ciò che viene remunerato, non caettura infatti le attività prive di prezzo che recano danno all’ambiente ed alla salute umana. Attività che in economia vengono definite esternalità negative.
Un classico esempio di esternalità negative è dato dall’inquinamento creato dal processo di produzione di un bene.
A parità di bene, produce più PIL quello che genera inquinamento. Perché? Perché richiede nuovi investimenti per riparare il danno ambientale. Non importa che tipo di investimento sia, esso verrà conteggiato sempre come variazione positiva dal sistema di contabilità attualmente utilizzato.
A questo si aggiunge anche il fatto che l’inquinamento fa aumentare pure le spese sanitarie: nuova linfa per il PIL ma un danno per la salute delle persone.
Per questo è importante sottolineare questo piccolo passo avanti. Non resta quindi che attendere e osservare lo sviluppo e il modo in cui il BES verrà utilizzato.

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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