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La Corte Suprema stoppa la deforestazione in Colombia

Storica sentenza in sudamerica dove, a seguito della richiesta di 25 ragazzi, si è stabilito che i beni ambientali detengono diritti come le persone

La lotta al cambiamento climatico ed alla perdita di biodiversità passa anche per le aule dei tribunali. Dalla Colombia arriva una notizia, un precedente, da tenere ben in considerazione nei prossimi anni. La Corte Suprema di Giustizia del Paese sudamericano ha infatti stabilito, attraverso una sentenza definita storica, che la distruzione del patrimonio forestale genera un danno diretto ed immediato per il benessere e la vita delle generazioni presenti e di quelle future.
In pratica si sancisce che i beni naturali posseggono dei diritti tanto quanto le persone. Proprio per questo motivo, dunque, le foreste e gli altri ecosistemi devono essere tutelati sia da parte delle autorità locali che dai governi.

A dare ancor più significato alla decisione della Corte, il fatto che la sentenza arrivi in seguito alla richiesta presentata da 25 giovani e giovanissimi colombiani, tra 7 e 26 anni, assistiti dall’organizzazione “Dejusticia”.
Inizialmente nessuno poteva aspettarsi di arrivare a questo tipo di giudizio, tantomeno che si potesse dare ascolto alla richiesta avanzata da dei “semplici ragazzi”. E invece, lo Stato colombiano si trova ora ad essere colpevole di non aver fatto abbastanza per fronteggiare l’annoso problema della deforestazione in Amazzonia. Questo, nonostante i diversi impegni firmati sul piano internazionale.
Inoltre, la Corte ha ordinato che entro 5 mesi tutti i comuni colombiani dell’Amazzonia devono aggiornare i Piani di gestione del territorio inserendo al loro interno le strategie adatte a raggiungere l’obiettivo deforestazione zero.

Tra il 2015 e il 2016, si è registrato un aumento del 44% della deforestazione nella Colombia amazzonica, portando da 56.952 a 70.074 gli ettari disboscati. La sentenza ammette, quindi, che occorre proteggere meglio l’area: sono necessarie politiche di contrasto del cambiamento climatico.
Si calcola che in Colombia l’innalzamento delle temperature potrebbe portare ad una riduzione del 32% delle piogge nel 2041. Anno in cui i 25 ragazzi saranno costretti a tutelare le proprie famiglie dalla mancanza di acqua e da eventi climatici estremi.
“Siamo troppo giovani per frenare il cambiamento climatico e la deforestazione, però saremo noi ad essere colpiti direttamente dalle decisioni che si stanno prendendo oggi – spiega Gabriela Eslava, tra i ragazzi di Dejusticia che hanno seguito il processo da vicino -. Siamo quelli che vivranno in un futuro con molto più riscaldamento globale e per questo chiediamo azioni concrete”.
Azioni che ora il governo di Bogotà è obbligato a mettere in campo.

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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