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La casa fa il pieno di elettroni

Un progetto al Fenice Green Energy Park dimostra che non ci sono confini per le abitazioni smart e le auto elettriche

Non più solo veicoli ma batterie con le ruote. Le auto si avviano verso un cambiamento radicale e diventeranno elettriche e ciò cambierà anche i nostri stili di vita. Sarà normale allacciare la nostra auto a un cavo per fare il pieno di elettricità a prezzi molto più bassi di quelli dei carburanti di oggi, oppure anche gratis perché durante il giorno il sistema fotovoltaico avrà prodotto e accumulato nelle batterie casalinghe, l’energia necessaria per la ricarica. Questo è ciò che si immagina di norma, ma c'è di più. L'auto potrebbe fornire energia alla casa. Hanno fatto ciò al Fenice Green Energy Park di Padova, dove con un progetto Por Fesr/Regione Veneto chiamato “Vehicle to Home (V2H), l’auto elettrica come vettore di energia nella smart grid urbana” la casa, alimentata dall’autovettura è una realtà.

L'abitazione è una bio-casa, realizzata in canapa e calce naturale per essere efficiente e sostenibile, è stata dotata di un impianto fotovoltaico da 1,6 kWp, di una serie di carichi elettrici interni come forno, luci elettriche e una televisione, ma soprattutto di una centralina d’allaccio all’auto elettrica bidirezionale. «In questa maniera è l’autovettura che fa da sistema d’accumulo per l’abitazione. - ci dice Luca Secco di Driwe, una delle aziende che ha curato il progetto - Bisogna iniziare a pensare all’auto elettrica come a una batteria con le ruote». Ossia a un oggetto che può “trasportare” energia tra punti non connessi tra loro, oppure “saltando” la rete.

Per quanto riguarda l’auto, i progettisti all’insegna della massima sostenibilità non hanno usato un’auto elettrica commerciale per la sperimentazione, ma sono andati oltre. Hanno trasformato una normale autovettura endotermica, in elettrica. Facendo ciò che in gergo si chiama retrofit elettrico. Ossia togliere motore a scoppio e serbatoio del carburante, trapiantando nel corpo della “paziente2 un nuovo motore elettrico e delle batterie al litio. L’operazione è avvenuta presso l’officina Sanguin di Padova che da alcuni anni si è specializzata nel retrofit elettrico di auto tradizionali. La spesa per il retrofit della vettura è ancora alta. «Siamo a una cifra tra i 10 e 12 mila euro, con il grosso della spesa che se ne va per il pacco batterie che da solo costa tra i 5 e 7 mila euro», prosegue Luca Secco. Parliamo di un esemplare unico ma comprando uno stock di batterie, in quantità più elevate, il prezzo potrebbe calare.

La prima è legata alla produzione energetica. Oggi, anche se non ci sono più gli incentivi di qualche anno fa, installare un sistema fotovoltaico sul tetto è conveniente, anche perché negli ultimi dieci anni il prezzo dei pannelli è sceso del 75%. Ogni kWh di elettricità prodotta con il nostro fotovoltaico ci fa risparmiare circa 20 centesimi di euro, oppure guadagnare 9 centesimi se la cediamo alla rete. L’autovettura carica, in sosta e allacciata alla rete, oltre a ciò, può offrire una parte della propria energia alla rete con i cosiddetti “servizi di rete” che altro non sono che la fornitura d’elettricità nei momenti di maggiore richiesta e per il bilanciamento della rete elettrica. Con alcune esperienze pilota si è calcolato che un’auto elettrica in un anno può produrre un valore di 1.500 euro con i servizi di rete. In pratica si è pagati per tenere l’autovettura ferma allacciata alla colonnina. E poi potrebbe succedere che l’elettricità immessa sulle nostre batterie con le ruote, potrebbe arrivare dalla nostra azienda, quando l’auto è parcheggiata nei pressi del posto di lavoro, sotto forma di welfare aziendale, oppure da un centro commerciale, come promozione, mentre stiamo facendo la spesa, per poi essere utilizzata in casa.

Lo scenario però potrebbe essere troppo complicato da gestire, ma i realizzatori del progetto hanno pensato di corredare la casa, l’autovettura e tutto il sistema, con un’App (V2HApp) che consente di monitorare i flussi d’energia, in entrata e in uscita. E la cosa non è semplice come si potrebbe immaginare giacché si sono dovute mettere assieme in un’unica applicazione una serie di conoscenze diverse. Come quelle di Driwe per la gestione, l’officina Sanguin per il retrofit; Novamind per l’App; il dipartimento Icea dell’Università di Padova e Fondazione Fenice per la ricerca, DataVeneta computers per il monitoraggio dei dati Effedue, per l’isolamento termico e tecniche costruttive di bioedilizia della casa. Un elenco che dà l’idea della complessità del nostro futuro energetico, ma che la digitalizzazione dell'elettricità, scenario che sempre più esperti danno per prossimo, potrà risolvere in maniera brillante.

Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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