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Fotovoltaico da corsa

Negli ultimi dieci anni il fotovoltaico in Italia è cresciuto del 1000%, ma ci sono ancora ostacoli

Italia in pole position per il fotovoltaico. Negli ultimi dieci anni, infatti, gli impianti fotovoltaici in Italia sono cresciuti di oltre il 1.000%. Sono in attività 822.301 impianti fra installazioni domestiche e campi solari di grandi dimensioni per una potenza di oltre 20.108 megawatt, mentre nel 2009, due anni dopo la leva del Conto Energia, c'erano solamente 71.288 impianti per 1.144 megawatt. É' quanto è emerso da un'analisi di Uecoop, l'Unione europea delle cooperative, basata sui dati del Gse.

Si tratta di una crescita esponenziale che ha coinvolto le abitazioni dei privati cittadini, e contemporaneamente ha sviluppato nuovi business nell'ambito delle energie verdi con ditte e cooperative per l'installazione dei grandi impianti da decine se non centinaia di megawatt. «Sono cresciute di quasi 10mila unità le imprese del settore in Italia negli ultimi cinque anni - sottolinea Uecoop su dati Camera di commercio di Milano - passando da 71mila a più di 80mila realtà con un incremento del 12,7%. Una crescita che vale 532.488 addetti a livello nazionale in particolare nel settore dell'attività di servizi per edifici e paesaggi».

Per quanto riguarda il prossimo futuro, scondo l'analisi di Uecoop, nei prossimi quattro anni poco meno del 19% dei nuovi posti di lavoro creati dalle imprese attive in Italia sarà generato da aziende che investono in ecosostenibilità, più di quelli del digitale o della filiera del benessere. Sulla base dei dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Uecoop stima poi che il settore ambientale in Italia abbia generato anche 2mila startup innovative nei settori green, di cui il 10% guidate da giovani e l'11% da donne.

La maggior parte di questo sviluppo sarà nel settore delle rinnovabili che ha ancora un enorme potenziale da sviluppare in Italia. Per rispettare gli obiettivi europei al 2030, infatti, dovremo installare 4,5 GW di nuove rinnovabili ogni anno per un totale di 80 miliardi d'investimenti in poco più di dieci anni. Investimenti che si tradurranno anche in occupazione, se - il condizionale è d'obbligo - il quadro politico traccerà un solco positivo per questo processo, cosa che non sembra avvenire, per ora. Dopo il decreto FER 1, infatti, l'orizzonte del FER 2 - che dovrebbe normare le rinnovabili innovative - è ancora confuso, mentre sul piano autorizzativo per le rinnovabili, per ora, di semplificazione non se parla. E il Piano Nazionale Energia e Clima, ora al vaglio di Bruxelles, fissa lo sviluppo della maggior parte delle rinnovabili necessarie per gli obiettivi europei del 2030 tra il 2025 e il 2030.

Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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