Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico.
Clima: bambini tra i più vulnerabili
Il clima che cambia non interessa solo il futuro delle giovani generazioni, ma anche il presente. L'Unicef, infatti, ha diffuso una serie di dati dai quali emerge che i cambiamenti climatici hanno un impatto notevole sui bambini e i giovani: il 90% del peso delle malattie attribuibili ai cambiamenti climatico, infatti, ricade sui bambini sotto i cinque anni e comportano un aumento dell'impatto delle calamità sui più vulnerabili. Circa 530 milioni di bambini vivono in aree con una frequenza di inondazioni estremamente alta. Le inondazioni compromettono la fornitura di acqua sicura e danneggiano le strutture igienico-sanitarie, aumentando il rischio di diarrea e altre epidemie di malattie a cui i bambini sono più vulnerabili.
Eventi meteorologici estremi, come una maggiore frequenza e intensità di siccità, inondazioni, ondate di calore e altre condizioni climatiche gravi, causano distruzione delle coltivazioni e contribuiscono alla crescente diffusione delle condizioni più letali per i bambini, come malnutrizione, malaria e diarrea.
Oltre a ciò circa 300 milioni di bambini vivono in aree in cui l'inquinamento atmosferico è almeno sei volte maggiore rispetto ai limiti internazionali fissati dall'Oms e quindi respirano aria tossica e ciò mette a rischio la loro salute e il loro sviluppo cerebrale. I cambiamenti climatici comportano inoltre un aumento dello stress idrico dei più vulnerabili. Circa 160 milioni di bambini vivono in aree ad alta o estremamente alta intensità di siccità, principalmente in Africa e Asia. La siccità può portare a cattivi raccolti e all'aumento del prezzo del cibo, che comporta insicurezza alimentare e deprivazione nutrizionale per i più poveri, che possono a loro volta avere un impatto lungo tutta la vita per i bambini.
«Questa è la prima volta nella storia che una generazione globale di bambini crescerà in un mondo reso molto più pericoloso e incerto a causa dei cambiamenti climatici e della degradazione dell'ambiente. - affermano dall'Unicef - Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per ridurre le emissioni e l'inquinamento. Dobbiamo anche ridurre il rischio di calamità investendo nella preparazione alle emergenze e fare in modo che i servizi da cui dipendono i bambini siano resilienti ai cambiamenti climatici. I bambini e i giovani sono gli attori principali del cambiamento, la loro partecipazione e il loro coinvolgimento sono elementi fondamentali per la risposta collettiva globale ai cambiamenti climatici: secondo un sondaggio condotto dall'Unicef fra più di 5.000 bambini e adolescenti in oltre 60 paesi, circa l'80% di loro considera i cambiamenti climatici la problematica più urgente che affrontano oggi. Sempre più bambini e giovani nel mondo stanno agendo, anche i governi devono fare la loro parte».
L'organizzazione delle Nazioni Unite supporta diverse iniziative per rendere le scuole, i centri sanitari e i servizi idrici e igienico sanitari- e altri servizi fondamentali per il benessere dei bambini- resistenti agli shock climatici e ambientali. In Africa Subsahariana l'Unicef sta aiutando ad ammodernare la catena del freddo per i vaccini a livello nazionale facendola funzionare a energia solare per migliorarne l'affidabilità e la sostenibilità e per fornire i vaccini ai bambini nelle aree più remote. In Kenya l'organizzazione ha promosso delle soluzioni a energia sostenibile per la fornitura di servizi sociali di base, fra cui le pompe a energia solare in comunità vulnerabili alla siccità e alle inondazioni, energia solare per le scuole e frigoriferi per i vaccini, sempre a energia solare.