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“Città Verdi”, al via il piano FAO per migliorare la sostenibilità urbana

Città più sostenibili e resilienti, questo uno degli ambiziosi obiettivi del nuovo piano FAO

È alla 75esima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che la Food and Drug Administration (FAO) ha presentato il piano d’azione “Città Verdi”.

Si inizierà col migliorare le condizioni di vita in almeno 100 città sparse nel mondo nei prossimi tre anni, con lo scopo ultimo di includere un migliaio di centri urbani entro il 2030. Il piano d’azione, in particolare, mira a migliorare l'ambiente urbano, potenziare i collegamenti tra aree urbane e zone rurali e accrescere la resilienza dei sistemi, dei servizi e degli abitanti delle città agli shock esterni, anche in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici. “Per avere città molto più verdi, più resilienti e rigenerative - ha affermato il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu - dobbiamo ripensare al modo in cui le aree urbane e periurbane vengono progettate e gestite. Ci sono rimasti soltanto dieci anni per conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - ha aggiunto - dobbiamo cambiare radicalmente prospettiva e ripensare i nostri modelli di business".

Concretamente, è attraverso i seguenti tre punti che il piano d’azione punta a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato: migliorare la qualità e la quantità di foreste e spazi verdi urbani e periurbani; aumentare l'adozione di pratiche e tecnologie sostenibili per favorire la produzione alimentare locale e promuovere filiere corte; promuovere sistemi alimentari urbani sostenibili e inclusivi attraverso centri di trasformazione agroalimentare fondati sui principi dell’economia circolare. L’iniziativa della FAO prevede, inoltre, la realizzazione di una "Rete di città verdi" dove le città, di ogni dimensione, potranno scambiarsi esperienze sulle migliori pratiche e potranno sviluppare opportunità di reciproca collaborazione.

Come ha anche evidenziato il report della Fondazione CMCC, “Analisi del Rischio. I centri urbani a causa delle loro caratteristiche intrinseche saranno il settore maggiormente esposto agli impatti dei cambiamenti climatici. Il piano d’azione FAO potrebbe quindi ridurre l’esposizione e la vulnerabilità delle città migliorando le condizioni di vita in esse e, allo stesso tempo, assicurare una sostenibilità alimentare ad ampio raggio. Entro il 2050, circa il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Alla luce del trend attuale, quindi, intervenire col tentativo di migliorare la sostenibilità delle città è ora più che mai un imperativo. Se poi si tengono in conto le maggiori criticità emerse con la pandemia da COVID-19, vien da sé che un mondo sostenibile e resiliente sarà possibile solo cooperando ed agendo tempestivamente.

Autore

Simone Valeri

Simone Valeri

Laureato presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" in Scienze Ambientali prima, e in Ecobiologia poi. Divulgare, informare e sensibilizzare per infondere consapevolezza ecologica: fermamente convinto che sia il modo migliore per intraprendere la via della sostenibilità. Per questo, e soprattutto per passione, inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche del settore ambientale e si dedica alla realizzazione di video-report per raccontare piccole realtà virtuose dedite all'agricoltura sostenibile in Italia. 
 
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