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Investire in adattamento conviene, anche all’economia

A fronte di 1,8 mila miliardi di dollari di investimenti, se ne potrebbero ricavare 7,1. L’adattamento al cambiamento climatico genera diversi benefici per la collettività.

La Commissione globale per l'adattamento (Global Comission on Adaptation, Gca) ha pubblicato il rapporto “Adapt Now: A Gobal Call for Leadership on Climate Resilience,” che incentiva i governi e le imprese a prendere provvedimenti per innovare e rendere efficienti le soluzioni di adattamento al cambiamento climatico. Secondo lo studio l'attività di adattamento può generare diversi benefici, in particolare tre: limita le perdite future, crea vantaggi economici, migliora sia la coondizione ambientale che quella sociale.
Istituito nell'ottobre 2018, il Gca è composto da 34 commissari ed è guidato dall'ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, con copresidenti Bill and Melinda Gates. Inoltre l’istituto è cogestito dal World Resources Institute (Wri).
Negli ultimi anni si è sempre pensato che fosse l’attività di mitigazione a generare maggiori flussi economici per l’economia, il passaggio da un mondo basato sui combustibili fossili a uno rinnovabile è senz’altro un modo per creare nuove opportunità di business, ma se analizzati i costi futuri per via del riscaldamento globale, appare chiaro quanto sia significativo sul piano economico investire in adattamento.
“L'adattamento è fondamentale. Senza questa attività non ci sarà pace sul nostro pianeta - ha affermato Inger Andersen, direttore esecutivo del Programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep) e commissario Gca -. Dobbiamo accelerare l'azione e aumentare il sostegno politico per costruire la resilienza climatica perché quando noi investiamo in ambiente, la natura poi ci protegge”.

Per la Gca a fronte di un investimento mirato in 5 aree di adattamento (sistemi di allarme rapido, infrastrutture resistenti al clima, miglioramento dell'agricoltura e delle terre aride, protezione delle mangrovie e investimenti per aumentare la resilienza delle risorse idriche) di 1,8 migliaia di miliardi di dollari a livello globale dal 2020 al 2030, si potrebbero generare 7,1 migliaia di miliardi di dollari benefici netti per l’economia globale.
Ma sostenere le politiche di adattamento, specifica lo studio, non significa solamente investire in infrastrutture. L’attività è infatti capace di ridurre le disuguaglianze e coinvolgere le persone nel processo decisionale, in particolare quelle più vulnerabili agli impatti climatici.
Servono dunque "rivoluzioni" nel modello economico, sia per integrare i rischi che le soluzioni all’interno di tutti i livelli del processo decisionale.
Inoltre, la pubblicazione fornisce esempi specifici di vantaggi economici, sociali e ambientali delle attività di adattamento. È il caso di Tailandia, India e Filippine, dove il ripristino delle foreste di mangrovie ha aiutato a protegge le comunità costiere da eventi estremi, fornendo allo stesso tempo un habitat fondamentale per la pesca e dunque assicurando la prosperità economica del luogo. La strategia "Room for the River" in Olanda, invece, ha spostato le dighe nell'entroterra, allargando fiumi e creando zone per l’assorbimento dell’acqua: così facendo si gestiscono e rallentano le alluvioni, fornendo spazi di uso pubblico e rivitalizzando i quartieri. In Zimbabwe, infine, gli agricoltori che hanno utilizzano mais più resistente alla siccità hanno raccolto fino a 600 chilogrammi di mais in più per ettaro.

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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