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Bioplastica dal letame: l’impianto pilota in provincia di Verona

Avviata a Verona la sperimentazione che permette di convertire le sostanze residuali agricole in bioplastica

Ci troviamo ad Isola della Scala (VR), nella cooperativa agricola “La Torre” dove l’imprenditore Riccardo Artegiani ha guidato il progetto, in collaborazione con L’università di Verona, per la conversione del letame e dei liquami in plastica biologica completamente biodegradabile.

Un bovino adulto è in grado di produrre 13,2 tonnellate all’anno di letame. Quest’ultimo, considerato spesso un rifiuto da smaltire, diviene ora una risorsa abbondante e sostenibile.

La società agricola La Torre vanta 35 ettari di terreno e 8.000 capi bovini. Facendo un rapido calcolo si arriva alla conclusione che l’azienda potrebbe potenzialmente convertire oltre 100 mila tonnellate di letame annue in plastica biodegradabile.

In cosa consiste il processo?

Le sostanze residuali agricole, quali letame e liquami, vengono caricate e miscelate in un fermentatore dove batteri anaerobi, in assenza di ossigeno e attraverso reazioni biochimiche, le convertono in acido acetico. Da questo, verranno successivamente sintetizzati i polimeri biologici.  Inizialmente permesso ai microrganismi di proliferare ed aumentare la loro biomassa per poi modificare le condizioni nutritive della miscela in modo da indurre la sintesi dei polimeri. In assenza di microelementi quali fosforo, azoto ed altri, i batteri implicati nel processo sono stimolati a sintetizzare molecole note come poliidrossialcanoati (PHAs): dei polimeri termoplastici che vengono accumulati all’interno delle cellule batteriche. Il contenuto cellulare in PHA è stato poi massimizzato grazie ad un Sequencing batch reactors (S.B.R), un reattore concepito appositamente per questa tipologia di trattamento.

Allo stato attuale, l’impianto pilota produce qualche grammo di plastica granulare bianca ma, entro il 2019, il progetto punta a produrre diversi kilogrammi, per poi affermarsi sul mercato.  

Questa innovazione, finanziata dall’Unione Europea, è solo un ulteriore passo verso la sostenibilità che l’azienda agricola La Torre ha compiuto negli ultimi anni. Nel 2010, difatti, ha iniziato a soddisfare il proprio fabbisogno energetico con energie rinnovabili implementando la produzione energetica con due impianti di biogas ed uno fotovoltaico. Nel 2017, inoltre, è stato avviato l’ammodernamento delle stalle, per renderle più efficienti e per favorire il benessere degli animali.

Autore

Simone Valeri

Simone Valeri

Laureato presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" in Scienze Ambientali prima, e in Ecobiologia poi. Divulgare, informare e sensibilizzare per infondere consapevolezza ecologica: fermamente convinto che sia il modo migliore per intraprendere la via della sostenibilità. Per questo, e soprattutto per passione, inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche del settore ambientale e si dedica alla realizzazione di video-report per raccontare piccole realtà virtuose dedite all'agricoltura sostenibile in Italia. 
 
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