Giornalista dal 2009, esperta di tematiche ambientali e “green” e social media manager. Collabora con alcune delle principali testate eco e scrive sul suo blog letiziapalmisano.it. È consulente sulla comunicazione 2.0 di aziende ed eventi green e docente di social media marketing. In 3 aggettivi: ecologista, netizen e locavora (quando si può).
Diventa 007 del Mediterraneo: alla ricerca delle specie aliene
Chi di noi, almeno per una volta nella vita, non ha sognato di diventare un esploratore e scoprire nuove specie floreale, animale o minerale? Chi, da bambino, trovando un fiore strano o una pietra sconosciuta, non è corso col cuore in gola da mamma e papà con la speranza di sentirsi dire che neanche loro avevano mai visto prima quel curioso ed insolito oggetto? Io, ad esempio, passavo ore ad ammirare con la lente di ingrandimento i dettagli delle mie scoperte. Questi ricordi sono tornati vividi nella mia mente alla presentazione della nuova App lanciata dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - a conclusione del progetto MITO (informazioni multimendiali per oggetti territoriali) - per permettere a ogni cittadino di segnalare le specie marine aliene. Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici e dell’apertura del Canale di Suez, le specie alloctone che arrivano attraverso i trasporti marittimi hanno rapidamente modificato la popolazione del Mediterraneo. La flora e la fauna del mare nostrum non sono più quelle che abbiamo studiato a scuola e, attraverso la piattaforma lanciata dall’Istituto, la comunità scientifica vuol aprire una collaborazione - già avviata da tempo con le comunità di pescatori – con la cittadinanza attiva. Le informazioni raccolte andranno a completare la banca dati sulle specie aliene realizzata con la rete SINAnet, al cui interno lavorano anche sette università del sud Italia. Una forma di collaborazione e una tecnologia adottata che non rimarranno confinate nei mari. Infatti, come preannunciato dall’Isprache, la Citizen Science verrà presto replicata sulle specie terrestri in collaborazione con il Centro Nazionale di Inanellamento (rete EURING) integrando il tutto nel Network Nazionale della Biodiversità. “Grazie alla App legata alla banca dati sulle specie marine aliene, tutti i singoli cittadini, ovvero le loro associazioni in gruppi di interesse e comunità esperte, possono generare dati e conoscenza ambientale, secondo un percorso bottom-up, inviando oggetti multimediali geo-riferiti, dalle foto fino ai video, che verranno poi valutati e verificati da esperti e ricercatori dell’ISPRA, prima dell’effettivo inserimento nella banca dati”, commentano dall’Istituto. Per le persone che non hanno la disponibilità di uno smartphone, sarà in ogni caso possibile procedere alle segnalazioni attraverso la piattaforma web MITO. Già oggi il portale permette di navigare (questa volta via web) all’interno della mappa interattiva realizzata attraverso le segnalazioni di cittadini e esperti consultando i dati raccolti direttamente dal progetto. Potremo così scoprire le specie marine attualmente catalogate, le osservazioni storiche e le news comunicate dal Sistema di Osservazione delle Specie Marie Aliene. Come dire, il nostro Mare, una galassia ancora da scoprire... Il link per scaricare la App http://193.206.192.140/sma/ispra-sma