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In aumento piste ciclabili e infrastrutture per le due ruote

In Italia cresce anche il servizio di bike sharing, restano però problemi legati alla sicurezza dei ciclisti.
Crescono le attività legate alla mobilità sostenibile nelle nostre città. Lo certifica l'ultimo Focus2R, rapporto promosso da Confindustria ANCMA e Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia. 
Per lo studio, le infrastutture dedicate alla bici sono sempre più presenti sul territorio italiano e sono in aumento, nel numero e nella qualità, anche i servizi di condivisione. 
L'indagine condotta su 83 Comuni mette in mostra come la disponibilità di piste cilopedonali e di zone dove la velocità del traffico è limitata tra 20 e 30 km/h sia aumentata del 9% nel biennio 2015/2017.  
Andrea Dell’Orto, presidente di Confindustria Ancma, ha dichiarato: "dalle città arrivano nuove domanda di mobilità. Emerge con forza la necessità di trovare soluzioni per favorire il decongestionamento del traffico, sviluppare l’intermodalità e l’integrazione, aumentare la sicurezza stradale, ridurre i tempi di parcheggio e percorrenza e, soprattutto, migliorare la qualità dell’aria".  
In generale il Centro-Nord del Paese risulta più attento alla tematica. Secondo lo studio, è Reggio Emilia la miglior città d'Italia per numero più alto di infrastrutture dedicate alla ciclabilità: ce ne sono un'area pari a 40,9 metri per ogni 100 abitanti. Bene anche Cremona, Mantova e Lodi con 30 metri dedicati per ogni 100 abitanti. Sul bike sharing, invece, è Milano a farla da padrona: presenti più di 16 mila veicoli e gli abbonati al servizio hanno già superato quota 250 mila. 
Esludendo il capoluogo lombardo, che con i suoi numeri fa un po' caso a parte, nelle 59 città che mettono a disposizione il servizio, le bici medie disponibili sono 156.   
Cresce anche il numero dei Comuni dove è possibile portare il proprio veicolo a due ruote sui mezzi pubblici: è consentito nel 45% dei casi analizzati (83 città), mentre nel 2015 si poteva farlo solamente nel 31% dei casi. Inoltre, in 14 Comuni c'è possibilità di ricarica elettrica per chi usa una bici a pedalata assistita.
Resta invariata, invece, la disponibilità di parcheggi destinati alla mobilità a due ruote.  
Ma il rapporto mette in mostra pure le debolezze del settore, dove l'Italia registra addirittura dei passi indietro. La cosa riguarda soprattutto i problemi relativi alla sicurezza. In calo, ad esempio, il numero di Comuni che hanno inserito una misura per la tutela dei ciclisti nel proprio piano urbano di mobilità. 
Stesso discorso per gli incentivi all'acquisto: solo nel 9% delle 83 città ci sono vantaggi economici per l'acquisto di bici tradizionali, nel 14% per quelle a pedalata assistita, nel 2% per l'acquisto di veicoli a motore termico e, nel 4% delle città, c'è possibilità di sfruttare gli incentivi per i veicoli a motore elettrico. 

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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