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Sostenibilità negli appalti pubblici, cambiamento epocale per l'ingegneria

Con il nuovo decreto vengono modificati i livelli di progettazione, attribuendo al progettista la responsabilità sociale dell’attuazione dei principi di efficienza energetica
Il Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 ha introdotto nella legislazione relativa agli appalti pubblici i temi della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica, in coerenza con la legislazione europea sul clima e l’energia. La Pubblica Amministrazione (PA) in linea con il Green Public Procurement afferma il proprio ruolo di promotore della sostenibilità nei contratti pubblici, nonché dell’innovazione tecnologica (con il ricorso agli appalti B.I.M.).
 
Vengono radicalmente modificati i livelli di progettazione e i relativi contenuti, attribuendo al progettista la responsabilità sociale dell’attuazione degli obiettivi comunitari e nazionali e dei principi di efficienza energetica, dell’uso responsabile delle risorse, dell’economia circolare e della riduzione del consumo di suolo. Ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale per l’ingegneria, che finora non aveva assunto tra i propri obiettivi primari i richiamati principi, lasciando alla sensibilità e professionalità personale di progettisti e personale della PA la volontarietà di comportamenti esemplari. Le novità introdotte sono in linea con gli obiettivi che hanno portato alla strutturazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e potranno consentire che l’attuazione del piano produca apporti significativi all’ambiente, alla sostenibilità’ ambientale, sociale e economica dei territori di intervento.