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Rinnovabili con calma

Un sondaggio Ipsos rivela che gli italiani sono per le rinnovabili, sono preoccupati per il clima, ma sono poco disponibili ai sacrifici

Gli italiani credono alle rinnovabili. E sono convinti che l'energia prodotta dalle fonti rinnovabili sarà il futuro,però con un pizzico di scetticismo. Questo è in sintesi ciò che emerge dal sondaggio Ipsos "Gli italiani e l'energia", commissionato tra gli altri da Legambiente. Il 79% degli intervistati pensa che per l'ambiente sia necessario che tutti facciano molta attenzione al consumo d'energia elettrica, anche rinunciando a qualcosa. Il 49% è disposto a sostituire gli elettrodomestici con altri a minore consumo energetico, il 46% ad acquistare un'auto elettrica o ibrida e il rispetto dell'ambiente e la mancata emissione di gas inquinanti sono il cardine di questa scelta, il 45% è disposto a risparmiare sull'utilizzo dei condizionatori, il 43% a economizzare sul riscaldamento in inverno, il 25% a ricorrere alla condivisione nella mobilità.

Ci sono però delle contraddizioni. Infatti, nonostante la situazione ambientale sia una preoccupazione sentita a livello globale - il 78% delle persone teme che siamo vicini a un'apocalisse sul fronte climatico, l'eventualità di pagare un sovrapprezzo su energia e gas per favorire gli investimenti in fonti rinnovabili non convince. Il 49% è disponibile, ma pagando molto poco, mentre l'altra metà non lo è. Insomma si direbbe che la sindrome da "gilet gialli" in stile francese possa essere dietro all'angolo anche in Italia.

Per gli italiani il settore energetico potrebbe fungere da traino per un modello di sviluppo sostenibile, ma le aziende che ne fanno parte non godono di un elevato favore e anche a livello globale devono affrontare importanti sfide a livello di reputazione.

«I risultati del sondaggio - commenta Francesco Ferrante, vice presidente del Kyoto Club - confermano che le persone, così come molte imprese, sono più avanti della politica. Sono infatti più consapevoli della crisi climatica, della necessità di utilizzare fonti energetiche rinnovabili in sostituzione delle fossili e si capisce che sono anche disposti a cambiare stili di vita. Ed è positivo anche che si cominci a capire che questo necessario cambiamento non debba per forza significare costi elevati. Sta ora alla politica finalmente capire questo messaggio e adeguare le normative per rispondere correttamente a queste esigenze».

E una delle chiavi di volta potrebbe essere quella del risparmio in edilizia che è la seconda voce di consumo energetico dopo i trasporti e produce il 40% delle nostre emissioni climalteranti. Il 70% dei consumi energetici complessivi, infatti, riguardano il fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento delle case. Intervenire sui 1,2 milioni di edifici condominiali italiani (di cui l'82% è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa sull'efficienza energetica in edilizia) permetterebbe di aiutare le famiglie a risparmiare energia e di mettere in sicurezza edifici che sono stati realizzati in aree a rischio sismico e idrogeologico. Investire in questa direzione contribuisce in modo sostanziale alla lotta alla povertà energetica che oggi costringe circa nove milioni di persone a rinunciare a riscaldarsi o ad accendere la luce. Secondo lo studio di Eurac Research - che considera gli scenari energetici ottimali e il loro impatto sul carbon budget - lo scenario avanzato 2030 considera che il 30% degli edifici dovrebbe essere risanato dal punto di vista energetico. Uno sforzo notevole che però non è possibile far ricadere solo sui cittadini. Anche per questo motivo gli ecobonus devono essere resi strutturali, affinchè arrivi un segnale che eventuali sacrifici su ambiente e clima siano condivisi.

Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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