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Smart e green, città italiane alla prova di sostenibilità

I due rapporti su smart city italiane ed Ecosistema Urbano mostrano una maggiore attenzione all’innovazione e all’ambiente. Ma c’è ancora molto da fare

Milano prima come smart city, Mantova trionfa come green city. Le due città “vincitrici” dei rispetti report ICity Rate ed Ecosistema Urbano mostrano un’Italia che ha, oltre alle due città, diverse eccellenze, ma anche diverse zone d’ombra.

Smart city, sostenibilità cercasi

Partiamo dall’analisi sulle smart city. Innanzitutto cosa significa intelligenza? Lo spiega lo stesso report, curato da FPA: è la capacità di essere più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. Punto di partenza imprescindibile è l’attenzione alla sostenibilità, partendo dagli obiettivi posti dall’Agenda 2030. Questo è un programma rispetto al quale l’Italia mostra “le debolezze di sempre”, rilevano gli analisti. Posto questo, conseguono le priorità che passano dalle città, che hanno un ruolo cruciale in questo scenario. Da qui il concetto di smart city che si lega indissolubilmente agli obiettivi di sostenibilità: “La Smart Sustainable City è la città che fa ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per portare avanti processi di innovazione sociale, culturale ed organizzativa per migliorare la qualità della vita, i livelli di occupazione, la competitività, come risposta ai bisogni delle generazioni attuali e future e garantendone la sostenibilità economica, sociale e ambientale”, si segnala nel report, che vaglia lo stato dell’arte delle città. E lo fa attraverso 113 indicatori, per lo più legati ai target di sviluppo sostenibile condivisi a livello internazionale ed europeo. La prima conclusione generale è che all’Italia delle città manca una politica coordinata in tema di sostenibilità. Secondo il direttore generale di FPA, Gianni Dominici:

La Smart City del futuro deve essere anche sostenibile, ma i risultati del rapporto ICity Rate 2017 evidenziano complessivamente un ritardo del sistema urbano italiano nei confronti degli obiettivi di sostenibilità, che rischia di limitare l’attrattività e la vivibilità dei nostri centri urbani. I 106 comuni capoluogo analizzati raccontano un’Italia delle città senza una politica coordinata e un quadro di riferimento condiviso per rispondere a grandi sfide come cambiamento climatico, povertà, mobilità sostenibile, consumo di suolo e sicurezza. Serve un coordinamento di tutti i livelli di governo con al centro la dimensione urbana, perché nelle città si addensano i problemi sociali ed economici, ma si trovano anche le competenze e le risorse per risolverli”.

Venendo ai particolari, la classifica ICity Rate vede ancora salda in testa Milano: il capoluogo lombardo resta un’eccellenza sia in termini di dimensioni economiche sia in termini di digital trasformation e di mobilità sostenibile, oltre a consolidare l’ottimo posizionamento sull’innovazione sociale, la progettazione innovativa per lo sviluppo urbano e l’amministrazione condivisa, vale a dire il ricorso dell’amministrazione agli strumenti di partecipazione e gestione dei beni comuni. Milano però sconta diverse lacune in tema green: gli analisti sottolineano che è la città che più ha risentito dell’introduzione di variabili ambientali come il consumo di suolo (97°), la qualità dell’aria (98°) e la gestione dei rifiuti urbani (52°). Bologna e Firenze, le due città a podio, sono cresciute in classifica, ma entrambe pagano una non ineccepibile situazione in termini di consumo di suolo.

Guardando ad alcuni valori, si nota come per l’efficienza energetica il quadro nazionale risulta piuttosto compatto intorno a valori medi, seppure “ancora molto lontani da quelli che dovremmo raggiungere al 2030”.

Green city ed Ecosistema urbano: c’è un’Italia che avanza

Nel rapporto Ecosistema Urbano, presentato ieri da Legambiente la prima evidenza è positiva e parla di una Italia delle città “che ha già cambiato passo” in termini di gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, addirittura migliore di molte realtà europee, e anche in termini di stili di mobilità e di contenimento dei consumi idrici e di sperpero d’acqua potabile; c’è un’Italia “che investe sulle rinnovabili, che ha significative esperienze di rigenerazione degli spazi pubblici.

E nella classifica Mantova, che pure è nella top 20 delle smart city ICity Rate, qui svetta prima, seguita da Trento, Bolzano, Parma, Pordenone e Belluno, che dimostrano, secondo gli analisti, di essere città dinamiche e di credere fortemente nel cambiamento.

E Milano? Beh, nei desiderata della presidente nazionale Rossella Muroni, la città c’è, in termini di mobilità e sharing, come pure Bologna, con il solare, mostrando analogie ai parametri ICity Rate.

Roma viene indicata per il modello virtuoso del GRAB e in termini di buone pratiche la ciclabilità nelle città italiane viene considerata un punto cruciale dello sviluppo sostenibile: secondo Muroni può essere davvero la chiave di volta di una trasformazione profonda del tessuto urbano “a patto che non si creda di risolverla con due strisce per terra, che ingabbiano il ciclista in un corridoio nell’inferno del traffico automobilistico”.

Puntare a città dove il modo di spostarsi sia più legato alla bici sarebbe strategico non solo a livello di salute, ma anche di economia: si è calcolato infatti in 6,2 miliardi di euro il PIB, il Prodotto Interno Bici calcolato da Legambiente tenendo conto del mercato e dei benefit ambientali e socio-sanitari del pedalare.

L’intelligenza virata green

Il termine intelligenza, anzi più precisamente smartness, compare anche nel rapporto di Legambiente e il primo a citarlo è il responsabile aree urbane dell'associazione, Alberto Fiorillo. Lo cita in termini di capacità di alcuni capoluoghi di proiettarsi verso un nuovo modello urbano più sano, più vivibile, più accessibile, più efficiente, più moderno.

In diversi casi le città italiane non hanno nulla da invidiare a quelle europee, anzi in diversi casi possono vantare risultati ben superiori. Un esempio è offerto dalla raccolta differenziata: Pordenone e Treviso differenziano più dell’85% della spazzatura, Trento e Mantova sono vicine all’80%, altri 18 capoluoghi hanno scavallato l’obiettivo del 65%. «Meglio, molto meglio, di Copenaghen, Praga, Berlino», rileva Fiorillo.

Peccato poi che in altri contesti la situazione non sia così rosea. L’inquinamento dell’aria è un problema generale e sensibile che scontano moltissime città: 31 realtà urbane possono registrare un tasso di inquinamento atmosferico entro i limiti di legge e solo 12 rilevano una qualità dell’aria vicina o in linea con i valori suggeriti dall’OMS. L’esempio di Torino, in questi giorni balzata agli onori della cronaca per i valori di polveri sottili è segnalato, ma non è l’unico. Anche in termini di inquinamento acustico le città italiane sono molto carenti: l’80% registra livelli superiori ai limiti di legge.

Una via per migliorare la situazione sarebbe offerta anche da una modalità di trasporto pubblico più efficiente. «L’Italia potrebbe risparmiare 12 miliardi di euro l’anno, quasi un punto di PIL, se i trasporti urbani delle 14 città più grandi fossero più efficienti in termini di rapidità, qualità ambientale, sicurezza», afferma ancora Fiorillo.

Per una maggiore qualità dell’aria e della sua salubrità occorrerebbe puntare su un più elevato sviluppo del verde urbano. Servono più alberi ed è per questo che l’edizione 2017 conta, tra le voci di classificazione delle città, anche il numero di alberi per abitante. Perché gli alberi fanno bene alla salute, all’ambiente, ma anche all’economia: Legambiente cita uno studio del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università La Sapienza di Roma secondo cui il verde di Roma fornisce milioni di euro in benefici economici legati all’abbattimento delle emissioni climalteranti.

Autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.

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