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È Milano la città più “smart” d’Italia

Bene anche Trento, Bergamo, Parma, Pisa e Reggio Emilia. Migliora di poco Roma. Male il mezzogiorno: su 107 casi analizzati, gli ultimi 20 posti sono occupati da città del sud.

Per capire quali città si avvicinano di più ai bisogni dei cittadini, sono state costruiti 15 indici urbani, in ambito nazionale e sovranazionale, in grado di definire diversi aspetti legati alla vita quotidiana: occupazione, ricerca e innovazione, solidità economica, trasformazione digitale, energia, partecipazione civile, inclusione sociale, istruzione, attrattività turistico-culturale, rifiuti, sicurezza e legalità, mobilità sostenibile, verde urbano, suolo e territorio, acqua e aria.

Per il quinto anno consecutivo, si conferma Milano la città leader di questa classifica, stilata dal rapporto ICity Rate di FPA del gruppo Digital360. La città lombarda vince con un ampio distacco sulle altre, rappresenta infatti il miglior posto dove vivere per solidità economica, ricerca e innovazione, lavoro, attrattività turistico-culturale. Se parliamo di politiche ambientali, anche il capoluogo lombardo mostra, però, diverse lacune nella gestione, con una strada in salita per qualità dell’aria e dell’acqua e consumo di suolo: rispettivamente 96esima e 76esima sui 107 comuni italiani analizzati.
A contendersi il secondo gradino del podio Firenze e Bologna, in un testa a testa che ha visto primeggiare con lieve distacco il capoluogo toscano. Città che registra risultati eccellenti sui fronti dell’attrazione turistica, sotto al profilo culturale e della trasformazione digitale (la migliore in Italia). Si colloca, inoltre, fra le prime città per mobilità sostenibile, stabilità economica, istruzione, lavoro, partecipazione civile ed energia.
Per quanto riguarda Bologna, buone le prestazioni negli ambiti della ricerca di lavoro, energia, governance e partecipazione civile, con segnali incoraggianti che arrivano da trasformazione digitale, istruzione, ricerca, innovazione e inclusione sociale.
Sono Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia, le altre 7 realtà urbane che completano la classifica delle prime dieci smart city del Belpaese. Un gruppo che fa segnare ottime performance grazie alla buona gestione dei rifiuti urbani, come ad esempio Trento, e alle garanzie economiche offerte, oltre che alla buona gestione del “patrimonio verde” urbano, fatta da Bergamo.
Bene anche Pisa, una vera eccellenza nel panorama dell’istruzione italiana, e Parma, al top per gestione del territorio e basso consumo di suolo.

Anche in questo caso va, purtroppo, registrato il divario con il Mezzogiorno d’Italia, forbice che continua ad ampliarsi.
Per trovare la prima città del Sud e delle Isole, bisogna arrivare alla posizione numero 43 di Cagliari, in leggero miglioramento rispetto al 2017. Un buon recupero è invece quello fatto da Lecce. La città pugliese, pur essendo solo alla 62esima posizione, sembra comunque aver imboccato la strada giusta guadagnando ben 9 posizioni.
In generale, sono però sempre del nord le città ad avere fatto meglio da un anno all’altro. Fanno registrare, infatti, un netto miglioramento Pordenone, Cremona, Udine, Treviso, Biella, Lodi e Belluno.
La Capitale, infine, continua il suo percorso di lento avvicinamento al gruppo delle prime dieci. Roma ha recuperato 2 posizioni rispetto al 2017 e si trova ora al 15esimo gradino. Leggero miglioramento dovuto soprattutto alle alla trasformazione digitale, al turismo, alla cultura, all’innovazione e all’istruzione.

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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