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Continuano le campagne ambientaliste di Di Caprio

L'attore hollywoodiano questa volta si schiera a difesa della Vaquita, il più piccolo mammifero marino a rischio estinzione

“Il più piccolo membro della famiglia delle focene è il mammifero marino più in pericolo del mondo. Le pratiche di pesca insostenibili e illegali sono colpevoli di un drastico declino della popolazione delle Vaquita. Sono meno di 30 gli esemplari che potrebbero essere rimasti in mare. Senza un’azione immediata vanno incontro a sicura estinzione. Unisciti a me e @World_Wildlife e lascia che il presidente del Messico Peña Nieto sappia che abbiamo bisogno di azioni per proteggere la Vaquita oggi”.
Questo l’appello lanciato da Leonardo Di Caprio dal suo profilo instagram (poi ribadito sugli altri social). Appello che non è certo passato inosservato. Infatti, pochi giorni dopo, il presidente messicano Nieto e l’attore vincitore premio oscar, si sono incontrati (lo scorso 7 giugno) per unire i propri sforzi a tutela e salvaguardia della Vaquita.

La Vaquita, in spagnolo “piccola mucca”, è il più piccolo cetaceo al mondo. Simile ad un delfino, vive nei mari del Golfo della California, e rappresenta in questo momento il mammifero marino più vicino all’estinzione. L’accordo raggiunto (il Memorandum of Understanding) insieme al presidente Nieto grazie anche alla partecipazione di Carlos Slim, tycoon delle telecomunicazioni messicane, prevede la messa la bando di una serie di pratiche pericolose per la vita dei cetacei. L’obiettivo principale è quello di vietare l’utilizzo delle reti da tramaglio, una particolare rete da pesca disposta in verticale e capace di attirare i pesci nelle sue maglie, poco sostenibile, che non garantisce il tasso di rigenerazione naturale della specie.
Il divieto, precedentemente temporaneo, diventa così permanente e si estende per tutto il Golfo della California.
Per tentare di salvare la Vaquita, la fondazione Di Caprio e la fondazione Carlo Slim si sono impegnate anche a livello finanziario in modo da promuovere e permettere lo sviluppo sostenibile di quelle comunità che fanno della pesca la loro maggiore fonte di guadagno.

“Il Messico è uno dei Paesi che possiede il più alto tasso di biodiversità al mondo – ha dichiarato il presidente Nieto – ecco il motivo di questo storico accordo. Uno sforzo per evitare l’estinzione di una specie unica al mondo e per proteggere i nostri ecosistemi marini”.
Messico che continua nelle sue politiche di salvaguardia ambientale. Lo scorso dicembre, infatti, oltre ad aver ospitato la tredicesima Conferenza delle Parti sulla Diversità Biologica (COP 13, a cui partecipano 196 Paesi del mondo), si era impegnato nell’istituzione di quattro nuove aree protette nazionali (per un totale di 91 milioni di ettari coperti).

Di Caprio – che si dice onorato di poter collaborare con Nieto e Slim per questa battaglia – continua dunque con le sue campagne ambientaliste. Da sempre impegnato nella difesa dell’ambiente, ha fatto della lotta al cambiamento climatico una sua bandiera. Dalla difesa delle terre di Standing Rock, al fianco delle tribù Sioux, fino al discorso pronunciato davanti a tutte le nazioni del mondo per esortarle a firmare l’Accordo di Parigi.
Lo stesso attore in forte disaccordo su Trump, che aveva così commentato la decisione del presidente di portare gli USA fuori dal Paris Agreement: “Oggi il futuro del nostro pianeta è minacciato. Per gli americani e quelli della comunità mondiale che cercano una forte leadership sulle questioni climatiche, questo fatto è profondamente scoraggiante. Ora, e più che mai, dobbiamo essere determinati a risolvere il cambiamento climatico e sfidare i leader che non credono nei fatti o nell’evidenza scientifica. È giunto il momento per tutti noi di combattere questo tipo di politici”.

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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