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Sole a saldi

È di Enel il prezzo più basso di generazione al mondo con il fotovoltaico in Messico

L'elettricità meno cara del mondo è fotovoltaica è in Messico e la fa l'italiana Enel. La nostra azienda energetica infatti si è aggiudicata alcune aste per il fotovoltaico a dei prezzi che solo poco tempo fa avevano dell'incredibile. 1,77¢$ per kWh, questo il prezzo, più basso al mondo per ora, che batte quello dell'ottobre 2017 in Arabia Saudita che era di 1.77 $¢ per kWh. Nel dettaglio Enel ha vinto quattro aste alle tariffe di 1,77¢, 1,77¢, 1,94¢ and 1,80¢ per kWh, rispettivamente per una serie d'impianti della taglia di 67 MWp, 122 MWp, 277 MWp and 116 MWp, per un totale di 686 MWp d'installazione.

Si tratta di record, questi continui del fotovoltaico che hanno caratteristiche interessanti da analizzare, visto che nel caso dell'Arabia Saudita non pochi osservatori si sono chiesti se un simile risultato fosse replicabile. La risposta è arrivata un mese dopo dal Messico ed ora gli analisti non si chiedono più se è possibile replicare il risultato ma hanno fissato un'altra asticella al ribasso. Secondo alcuni, infatti, c'è da aspettarsi aste a 1 ¢ per kWh già nel 2019 se non prima.

Oltre a ciò, però, bisogna chiedersi quali sono gli elementi che contribuiscono ad abbassare così il prezzo dell'elettricità. Il primo è di sicuro l'insolazione che in questi paesi è elevata, ma non troppo distante da quella del nostro Sud Italia, mentre il secondo è la dimensione degli impianti che sono a terra e del tipo utility scale. Ossia di grandi dimensioni. A quest'ultima cosa s'agganciano tutta una serie di benefici. Il primo è quello legato all'efficienza che su grande scala consente economie non indifferenti. L'incremento dell'efficienza dei pannelli consente dei risparmi non indifferenti sul fronte dell'hardware. Su un impianto da 300 MWp avere pannelli al 16,2% significa avere 315 Wp per pannello, che diventano 379 Wp se l'efficienza sale al 19,5%. Il tutto a partità di potenza installata su un impianto come quello da 300 MWp significa installare 161.172 pannelli in meno, con tutte le conseguenze che ciò porta sul risparmio d'acquisto, d'installazione e di manutenzione. Oltre a ciò contano non poco le procedure autorizzative semplificate, le condizioni del credito e le caratteristiche di contesto come il mercato elettrico, la priorità o meno di dispacciamento e così via.

Una cosa è certa: questi prezzi sono possibili solo limando al massimo tutte le voci di costo, cosa che capita con l'utility scale e ciò taglia qualsiasi possibilità di discussione con chi fa opposizione al fotovoltaico a terra, auspicando le installazioni sui tetti. Tra fotovoltaico utility scale a terra e installazioni sui tetti a parità di potenza le differenze sono abissali: E non solo. Pezzi simili dell'elettricità in uscita dai sistemi fotovoltaici potrebbero consentire presto di associarvi sistemi d'accumulo rendendo i sistemi fotovoltaici adatti al baseload energetico.

Si ringrazia Luigi Moccia per la segnalazione tramite i social

Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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