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Autoproduzione energetica: arrivano le proposte

Legambiente e il Coordinamento Free hanno fatto delle proposte per sbloccare l'autoproduzione energetica anche in Italia

Autoproduzione energetica. In Italia, e in Spagna, è vietata, ma le cose, grazie all'Unione Europea, potrebbero cambiare. E in meglio. Questa è la tesi che è emersa durante il convegno "Liberiamo in Italia l'autoproduzione da energie pulite" organizzato da Legambiente e dal Coordinamento Free.

«In Italia possiamo e dobbiamo aprire subito all'autoproduzione e distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili. Oggi questa prospettiva può davvero creare uno scenario che porti opportunitá per le imprese, le famiglie e i condomini attraverso le energie pulite. - ha detto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - La novitá è che questa prospettiva è al centro della nuova Direttiva europea sulle rinnovabili che rafforza i prosumer e le comunitá energetiche. Ma possiamo da subito introdurre questa opportunitá senza aspettare la Direttiva. Le proposte che abbiamo presentato oggi dimostrano come si possano creare vantaggi per le imprese e le famiglie, anche perchè non esiste alcuna ragione giuridica o economica che possa impedire interventi che rendano l'Italia leader nel Mondo, in un campo di innovazione dove si incrociano fonti rinnovabili, smart grid, auto elettriche e storage dell'energia».

Nel corso dell'evento sono state presentate e discusse due proposte che puntano ad aprire in Italia, come giá avviene in altri Paesi, all'autoproduzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili, consentite dalle Direttive europee. La prima innovazione riguarda l'introduzione di sistemi di produzione e scambio di energia da fonti rinnovabili attraverso reti private, nella forma di sistemi di distribuzione chiusi (previsti dalla direttiva 2009/72/CE), in modo che tra aziende limitrofe o all'interno di edifici si possa scambiare energia prodotta da fonti rinnovabili. Il vantaggio è che attraverso una gestione attenta di impianti e sistemi di accumulo si possono garantire contratti di immissione e prelievo stabili, permettendo quindi di ridurre sia le oscillazioni che la potenza impegnata per la rete. La seconda proposta riguarda l'introduzione di incentivi per le utenze domestiche, per impianti fino a 10 KWe in prevalenza in autoconsumo e legati a sistemi di accumulo. Anche in questo caso si riducono gli scambi con la rete e le oscillazioni conseguenti. Si propone inoltre di rendere finalmente trasparente la fiscalitá in bolletta e la modulazione nel pagamento degli oneri di sistema sulla base delle fonti utilizzate e dei vantaggi ambientali.

«L'autoproduzione con fonti rinnovabili e la piccola cogenerazione, se associate alla possibilitá di vendere liberamente parte dell'energia prodotta anche mediante microreti locali, possono promuovere la diffusione di tecnologie come il fotovoltaico senza il ricorso a incentivi, consentendo riduzioni di costi per gli acquirenti e ritorni economici per i fornitori, siano essi prosumer domestici o imprese. Non a caso le proposte di riforma delle Direttive sul mercato elettrico e sulle rinnovabili, contenute nel Clean Energy Package della Commissione europea, contengono indirizzi volti a valorizzare queste alternative alla tradizionale verticalizzazione del rapporto produzione/consumo. - ha affermato GB Zorzoli, Presidente del Coordinamento Free - Il convegno, avanzando proposte in tal senso, si propone quindi di sensibilizzare i consumatori e le loro associazioni, protagoniste del convegno, come pure gli interlocutori istituzionali, pure partecipanti attivi all'iniziativa, perchè si anticipino gli indirizzi proposti a livello europeo, rimuovendo tutte le barriere che in Italia si oppongono allo sviluppo di un'economia energetica decentrata, consentendo fin d'ora di avviare un percorso innovativo, in grado oltre tutto di creare sviluppo economico e occupazionale». Interessante le osservazioni del presidente dell'Autoritá per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico Guido Bortoni che fino a poco tempo addietro era contrario, nei fatti, all'autoproduzione energetica.

«L'autoproduzione è possibile e auspicabile, per cui proponiamo di fare uno strumento regolatorio il piú velocemente possibile e flessibile per realizzare quei benefici che i prosumer  si attendono senza aspettare modifiche di rete e tante definizioni e modificazioni dell'assetto della produzione del consumo. - ha detto Bortoni - La seconda proposta è quella della partecipazione dei consumatori alla vita del sistema, in aggregato lo possono fare, possono partecipare dietro un corrispettivo, ovviamente non è gratuito, i consumatori possono essere pagati e possono partecipare al bilanciamento e alla sicurezza del sistema aggregandosi e con accumulo. Siccome questi strumenti non sono fisici nè tecnologici bisogna però  essere sicuri che la promozione di queste realtá avvenga solo se queste sono sostenibili ambientalmente e quindi non ci siano autoproduzioni su la base fossile che si prendono il premio di essere in questi schemi».

Sarà interessante vedere nei prossimi mesi quali sarà, nei fatti, la posizione dell'Autoritá per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico. 

Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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