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Il Common Rail la storia di un successo - Parte I

Articolo a cura di Callisto Genco, Engineering consultant e Giuseppe Starace, Università LUM

Tutti gli appassionati di motori avranno sentito parlare del progetto Common Rail e di come abbia rivoluzionato il mondo del  Diesel. In questa serie di articoli, in uscite successive, si ripercorrono insieme i vari aspetti che hanno caratterizzato lo sviluppo e la messa in produzione di quanto si è rivelato, alla prova dei fatti la più importante innovazione che ha riguardato il motore Diesel, sin dalla sua invenzione.

Distribuite negli articoli, il lettore troverà informazioni in grado di descrivere l’entusiasmo che si respirava nel periodo nel quale invenzioni e risultati industriali si susseguivano ad un ritmo incalzante ed esaltante.

SOMMARIO

La nascita e lo sviluppo del Common Rail sono il risultato di intelligenza e caparbietà. La grande rivoluzione dei motori Diesel degli anni ’90 è stata concepita e realizzata a Bari da circa 50 ingegneri e tecnici. A capo del gruppo, il dott. Mario Ricco che, da laureato in fisica, ragionava diversamente dagli ingegneri e guidava il flusso delle attività di sviluppo mai smarrendo il desiderio di un prodotto realmente innovativo e di traguardi sempre più ambiziosi. Dopo una lunga e articolata fase di sviluppo prodotto ricca di sperimentazione realizzata con una strumentazione di punta, la messa in produzione rappresentava una grande sfida tecnica e tecnologica. Forse il Common Rail non sarebbe decollato senza l’intervento di BOSCH che, ai tempi, deteneva il know-how legato alle più avanzate lavorazioni meccaniche, alle metodologie e all’organizzazione aziendale a garanzia della qualità dei processi. Se è vero che vi erano, distribuite, tutte le condizioni perché la rivoluzione dovesse avvenire, solo ELASIS Bari 2 (Centro Ricerche FIAT nel Mezzogiorno) riuscì a sintetizzare le esperienze pregresse nel campo dei sistemi di iniezione benzina e Diesel e mise a frutto la genialità dei propri collaboratori per superare le innumerevoli difficoltà che la realizzazione del nuovo sistema presentava ad ogni passo in avanti. Si è trattato certo di un progetto per visionari e temerari, ma le solide competenze tecniche di ELASIS e la giusta rete di rapporti di allora (Marelli, CRF, Università di Bari e Politecnico di Bari) lo hanno reso possibile.

In questo lavoro il tentativo è quello di proporre un racconto sintetico dell’evoluzione del progetto non tralasciando di evidenziare come l’ambiente intorno abbia influito sui progressi e sui risultati raggiunti. Per entrambi gli autori, in maniera diversa e in tempi successivi solo in parte sovrapposti, è stata certo una fortuna aver potuto lavorare nei primi anni della propria carriera in un contesto di grande stimolo professionale che ha contribuito grandemente alla loro formazione tecnica, industriale e umana.

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