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Dall'UE la proposta: ogni 60 km una colonnina di ricarica auto elettriche

Il regolamento dovrà essere approvato dal PE in seduta plenaria, se arriverà il via libera partiranno le trattative con i Governi dei singoli Paesi

Con 36 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astensioni, la commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento europeo ha adottato la proposta che mira ad ampliare la diffusione di stazioni di ricarica o di rifornimento alternative (come elettriche o a idrogeno) per auto, camion, treni e aerei e sostenere l'adozione di veicoli sostenibili.

Il progetto di mandato negoziale sulla realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi prevede, entro il 2026, l’installazione di colonnine elettriche di ricarica per auto ogni 60 km lungo le principali strade dell'UE. I parlamentari hanno controproposto di creare più stazioni di rifornimento di idrogeno lungo le principali strade dell'UE rispetto alla proposta della Commissione (ogni 100 km anziché ogni 150 km) e di farlo più velocemente (entro il 2028 anziché entro il 2031).

La commissione ha anche votato un progetto di mandato negoziale sulle norme sui combustibili marittimi sostenibili: “Gli utenti di veicoli a carburante alternativo dovrebbero poter pagare facilmente, il prezzo dovrebbe essere visualizzato per kWh o per kg, essere abbordabile, comparabile e accessibile a tutte le marche di veicoli", si legge nel provvedimento. I deputati vogliono anche creare entro il 2027 un punto di accesso dell'UE per i dati sui combustibili alternativi per fornire informazioni sulla disponibilità, sui tempi di attesa e sui prezzi nelle diverse stazioni.

Infine, il piano proposto auspica norme più stringenti circa l’utilizzo di combustibili marittimi sostenibili per tutte le navi di stazza lorda superiore alle 5000 tonnellate. Secondo i calcoli proposti dalla commissione, questa tipologia di nave è responsabile del 90% delle intere emissioni di CO2 relative al traffico marittimo.

Si mira così a ridurre, nel più breve tempo possibile, le emissioni legate al trasporto marittimo già entro il 2025, con una riduzione che sale fino al 20% entro il 2035 e dell’80% entro il 2050. La Commissione per i trasporti e il turismo prevede anche l’irrogazione di sanzioni nel caso del mancato rispetto delle norme. I proventi delle sanzioni saranno poi girati all’Ocean Fund.

Quando il Parlamento approverà questo progetto di posizione negoziale alla prossima sessione plenaria di ottobre, i deputati saranno pronti per avviare i colloqui con i governi dell'UE sulla forma definitiva della legislazione.