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Smart city, la sfida all’integrazione sostenibile è partita

Le smart city si sviluppano. Ma per dar prova di intelligenza, sostenibilità e integrazione la sfida è aperta. Se ne parlerà a IlluminoTronica

Le smart city stanno dando prova di crescita sensibile. Una recente analisi di Research and Market registra in crescita notevole il mercato globale delle città intelligenti. Da qui al 2025 si prevede, infatti, sia in procinto di crescere a un tasso annuo CAGR stimato al 24,4% circa, raggiungendo i 2452,62 miliardi di dollari entro quella data. La stessa analisi delinea alcune delle tendenze importanti espresse dal mercato che vedono in particolare luce la domanda di sistemi integrati di sicurezza e un incremento di integrazione di sistemi.

Smart city e integrazione: spazio a Illumino Tronica

Ed è proprio la domanda di integrazione il trend più interessante e che vede la combinazione di settori quali l’illuminazione o la sicurezza. Ambiti ormai sempre più richiesti per migliorare il comfort domestico e il benessere di chi vive le città: ed è su questi presupposti che risponde, ad esempio, la rassegna IlluminoTronica, (Padova, 12-14 ottobre) che si è posta da tempo all’attenzione generale per la sua stessa ragione d’essere: infatti, è l’unica realtà fieristica italiana capace di rappresentare l’evoluzione delle tecnologie per la Smart Home con particolare attenzione a lighting, sicurezza e domotica.

Smart city, luci e ombre

Ed è proprio in occasione di Illumino Tronica che si potrà... sentire il polso delle smart city. Un’occasione dedicata sarà il talk show “Luci e ombre della Smart City” (giovedì 12, Agorà, ore 14-16), moderato da Andrea Flumiani, membro Assodel e commissario presso la Fondazione Cariplo, ente che da anni si occupa di sostenere innovazione e ricerca, anche per le città intelligenti. È proprio Flumiani a evidenziare lo stato dell’arte delle smart city italiane: «Ci sono città che mostrano un sensibile avanzamento in termini di smart city», afferma, indicando quali esempi virtuosi Milano, Bologna, Genova, Torino. «Il problema, a mio avviso, è che non è stato ancora sviluppato il paradigma insito nel concetto stesso di città intelligente: le smart city dovrebbero avere ben chiaro quali siano gli ambiti in direzione dei quali muoversi: mobilità, energia, edilizia, ambiente…», ambiti che riguardano il benessere collettivo dei cittadini e le parti interessate all’ambito urbano. Il limite scontato, precisa il commissario della Fondazione Cariplo è che «a oggi il numero d’interazioni tra questi ambiti e gli stakeholder è poco elevato. Però si sta lavorando e in alcuni comparti si nota una significativa evoluzione», segnalando a esempio l’illuminazione pubblica, oggi mirata a una logica di smart lighting.

La strada è ancora lunga, ma – segnala ICity Lab/FPA - la sfida per raggiungere l’obiettivo di contare su città non solo intelligenti, ma anche sostenibili è già avviata. E lo specifica in una nota:

Entro il 2020 almeno il 50% degli abitanti delle nostre città dovrà spostarsi con mezzi alternativi all’auto ed entro il 2030 dovremo avere 50 metri quadrati di verde urbano a testa, contro gli attuali 30. Dovremo riciclare il 70% dei rifiuti e portare la raccolta differenziata all’80%. Questi alcuni numeri che danno il senso della sfida, fissati recentemente nella Carta di Bologna per l’ambiente sottoscritta dai sindaci delle Città metropolitane l’8 giugno scorso in occasione del G7 Ambiente.”

Città intelligenti sì, ma a misura d’uomo

La città deve crescere tecnologicamente, ma per farlo deve lavorare in una logica che sia a misura d’uomo. Un esempio altrettanto illuminante è il progetto Il Paese Ritrovato, un villaggio che sorgerà a Monza dedicato alla cura dei malati d’Alzheimer. Un perfetto esempio di integrazione di domotica, smart lighting e altre soluzioni hi-tech per rendere un luogo e un processo di cura un presupposto perché chi vi risiede possa trarre beneficio. In occasione proprio di Illumino Tronica racconteranno questo progetto i lighting designer Francesco Iannone e Serena Tellini. E lo faranno nel corso del convegno “La domotica a misura d’uomo” (giovedì 12 ottobre, ore 10-12). Altre testimonianze saranno portate nella stessa occasione: tra queste vi sarà quella di Gewiss, azienda in prima linea nel progetto Chorus Life, a Bergamo, che prevede la riqualificazione di un’area industriale di 70mila metri quadri oggi in stato di abbandono. Verranno investiti 100 milioni di euro per questo progetto che intende promuovere e sperimentare un nuovo modello di socialità basato sull’innovazione tecnologica.

Autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.

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