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Ristrutturazioni 2017, cosa occorre sapere

Ristrutturare casa ha i suoi vantaggi: costa meno e ha maggiore valore quando si vende. In più si può contare sulle detrazioni fiscali, estese a tutto l’anno

Se stai pensando a comprare una casa da ristrutturare o a intervenire sulla tua attuale abitazione sappi che entrambe le idee hanno diversi vantaggi. Cominciamo dalla prima ipotesi: afferma Patrick Albertengo, founder di Agentpricing.com, piattaforma di analisi di mercato per i professionisti del mercato immobiliare, che:

Comprare una casa da ristrutturare costa in media il 35% in meno di un appartamento già ristrutturato, ma ha tempi di vendita più lunghi anche del 60%, circa quattro mesi in più. Dai dati emerge quindi che ristrutturare un immobile significa non soltanto far girare l’economia, ma soprattutto venderlo meglio e in tempi nettamente più rapidi”.

Ristrutturazioni, i dati di mercato

All’affermazione seguono i dati. A Roma, Milano e Torino, secondo l’analisi della piattaforma realizzata dalla startup Reopla, incubata presso I3P del Politecnico di Torino, il costo medio di un bilocale da ristrutturare è 109.529 euro. Uno ristrutturato arriva a costare il 33% in più, vale a dire 146.021 euro. Anche per i trilocali vale la pena comprare per ristrutturare: il costo medio di un'abitazione di questo tipo che necessita di lavori è 145.552 euro, per una già ristrutturata e pronta da abitare il costo sale a 193.944 euro, vale a dire anche in questo caso il 33% in più. La percentuale si alza ancora di più per i quadrilocali: uno da ristrutturare costa mediamente 194.948 euro, il 40% in meno di uno stesso appartamento già ristrutturato, per cui occorre sborsare in media 272.753 euro.

In ogni caso, il mercato delle ristrutturazioni è in pieno fermento: la stessa Agentpricing.com stima il suo valore in 6,75 miliardi di euro, con 16 milioni di metri quadri da ristrutturare. La stima deriva da quanto si registra nei portali di compravendita online, nei quali si contano 235mila appartamenti in vendita (su un totale di circa un milione e mezzo di unità immobiliari in vendita in tutta Italia) che hanno bisogno di una ristrutturazione più o meno significativa.

Dei 16 milioni di metri quadri – 15,95 milioni per la precisione – quelli da ristrutturare completamente sono 4.922.000, mentre sono 11.030.000 quelli da sistemare in modo più leggero.

Veniamo ai costi: sugli immobili che necessitano di interventi sensibili il costo medio si aggira sui 700 euro al mq, mentre per le unità in buono stato in cui basta una ristrutturazione base, il costo medio scende a 300 euro al mq.

Ristrutturazioni e detrazioni fiscali, gli aggiornamenti

Lo scorso 14 giugno l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato alcuni aggiornamenti alla guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” che riguardano, tra l’altro, la proroga alla maggiore detrazione. Infatti, se l’agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione edilizia consiste in una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare, tuttavia si legge che:

“per le spese effettuate dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, il decreto legge n. 83/2012 ha elevato al 50% la misura della detrazione e a 96.000 euro l’importo massimo di spesa ammessa al beneficio. Questi maggiori benefici sono poi stati prorogati più volte da provvedimenti successivi. Da ultimo, la legge di bilancio 2017 (legge n. 232 dell’11 dicembre 2016) ha prorogato al 31 dicembre 2017 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%), confermando il limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare”.

La stessa guida specifica che è la realizzazione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio il presupposto principale per ottenere la detrazione. Tale intervento è considerato sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici residenziali.

Si può richiedere la detrazione per:

  • Lavori di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia, effettuati sia sulle parti comuni di edificio residenziale sia sulle singole unità immobiliari residenziali;
  • Lavori di manutenzione ordinaria, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se non rientranti nelle categorie precedenti e acondizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza
  • interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile.

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Autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.

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