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La banca europea per gli investimenti disinveste dai fossili

Dall’inizio del 2022 la più grande banca pubblica d’investimenti al mondo non finanzierà più i combustibili fossili.

Dopo una serie di rinvii, l’ultimo risalente allo scorso 15 ottobre, la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha deciso di non finanziare dal primo gennaio 2022 nuovi progetti legati ai combustibili fossili.
"Il clima è il problema principale nell'agenda politica del nostro tempo", ha dichiarato il presidente della Bei Werner Hoyer, “gli scienziati stimano che attualmente stiamo andando verso i 3-4° C di aumento medio della temperatura entro la fine del secolo. Se ciò accade, grandi parti del nostro pianeta diventeranno inabitabili, con conseguenze disastrose per le persone di tutto il mondo. La banca europea oggi ha deciso di fare un salto di qualità nella sua ambizione. Smetteremo di finanziare i combustibili fossili e lanceremo la più ambiziosa strategia di investimento sul clima di qualsiasi altra istituzione finanziaria pubblica”.

L’intenzione è quella di portare a termine tutti i prestiti ai combustibili fossili nel giro di due anni e allineare gli investimenti all'Accordo sul clima di Parigi, dando priorità alle energie rinnovabili. La decisione segue una promessa politica della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di voler trasformare la Bei in una "banca del clima". L’obiettivo è sbloccare 1 miliardo di euro per la transizione economica ed energetica nei prossimi 10 anni. Senza dimenticare che l'Unione europea ha intenzione di ridurre le emissioni climalteranti di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, mettendo in piedi un piano che le permetterà, se attuato, di diventare il primo continente a zero emissioni, nel senso che quelle emesse vengono assorbite dagli ecosistemi, da qui al 2050.

Diverse sono state la reazioni dal mondo ambientalista, come quella di Kate Cahoon, attivista per 350.org, associazione che si batte per la giustizia climatica, che ha dichiarato: “Quando il più grande finanziatore pubblico del mondo – facendo riferimento alla Bei - decide di abbandonare grossa parte dei combustibili fossili, i mercati finanziari non possono che prenderne atto: bisogna distruggere il finanziamento ai combustibili fossili".
Tuttavia, il gruppo ha anche avvertito che l’accordo non è privo di buchi, e che l'impegno della Bei include scappatoie, dato che la banca continuerà a investire nei “progetti di interesse comune” prima del 2022 e, tra questi, ce ne sono diversi che riguardano il gas (di sicuro meno impattante nel processo di combustione di petrolio e carbone ma che, lo ricordiamo, è annoverato comunque tra le energie fossili).

L’Italia questa volta ha votato a favore del cambiamento
Il 15 ottobre il nostro Paese era stato tra quelli, insieme a Germania e Polonia, che aveva optato per un rinvio sulla decisione. Il 14 novembre, però, il governo ha cambiato la propria posizione dando così il proprio contributo per il cambiamento.
Seppure in ritardo rispetto alla dura realtà che ci impone il cambiamento climatico, la scelta della Bei che, come le altre banche nel mondo, dirotta ogni anno milioni e milioni di euro verso attività legate ai combustibili fossili, è di fondamentale importanza. Disinvestire dai combustibili fossili, infatti, è una tra le pratiche più incisive da mettere in campo se davvero si vuole combattere la crisi climatica. Togliere le risorse alle aziende di estrazione e perforazione, magari spostandole alle rinnovabili e a progetti legati alla sostenibilità, vuol dire dare un chiaro segnale al mercato. La Bei ha mosso il primo piccolo passo, tocca ora alle banche private e alle assicurazioni.

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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