Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.
Il lockdown abbassa la quantità di NO2 nell’aria
La pandemia che ha imposto il “lockdown” per persone e attività industriali sta riducendo temporaneamente i livelli di alcuni inquinanti presenti nell'aria in tutto il mondo. È il caso del biossido di azoto (NO2), agente patogeno che fa parte di quello che definiamo “smog” prodotto soprattutto dalle automobili (in particolare quelle diesel), il traffico fa schizzare i suoli livelli in ambito urbano, e dalle attività industriali.
Secondo i dati rilevati dal satellite Sentinel-5P dell'ESA (l’Agenzia Spaziale Europea), progetto che rientra nel programma Copernicus dell'Unione Europea, nelle ultime settimane i livelli di NO2 nelle città e nei distretti industriali in Asia e in Europa sono stati notevolmente inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Per arrivare con certezza a questa conclusione è stato preso in esame un periodo abbastanza lungo, l’analisi va dal 14 al 25 marzo, poiché “le concentrazioni di biossido di azoto variano di giorno in giorno anche a causa dei cambiamenti del tempo - ha spiegato Henk Eskes del Royal Netherlands Meteorological Institute (KNMI) –. Per questo non è possibile trarre conclusioni sulla base di un solo giorno di dati, e occorre combinarli in un determinato periodo temporale. Ora possiamo affermare che la variazione dei livelli di NO2 è dovuta alla mancata attività umana”.
Una delle maggiori riduzioni dei livelli di questo inquinante si è verificata proprio nella città di Wuhan, focolaio da cui è partito il contagio nel mondo di Sars-Cov-2. La città, che conta 11 milioni di abitanti, è un importante snodo dei trasporti e ospita centinaia di fabbriche. Secondo la NASA, i livelli di biossido di azoto nella Cina orientale e centrale sono stati del 10-30% inferiori alla media del periodo. Stessa situazione in Corea del Sud, e per il Regno Unito dove le immagini satellitari mostrano livelli significativamente ridotti di questo inquinante nei “punti caldi” come Marylebone a Londra, dove il traffico stradale rappresenta circa l'80% delle emissioni di NO2.
Per quanto riguarda il nostro Paese i primi dati ci dicono che i cambiamenti nel nord Italia sono particolarmente sorprendenti. Dal blocco del 9 marzo deciso dal Governo, i livelli di NO2 a Milano e in altre parti del nord, in particolare nella Pianura Padana che rappresenta la zona con la qualità dell’aria peggiore in Italia, sono diminuiti di oltre il 40%. Mentre a Roma la quantità di NO2 nell’aria si è quasi dimezzata.
"Una situazione abbastanza senza precedenti - ha dichiarato Vincent-Henri Peuch, direttore del Servizio atmosfera del Copernicus -. In passato, abbiamo visto grandi variazioni di inquinanti atmosferici per circa 24 ore a causa della variabilità del meteo, ma nessuna flessione di NO2 in quelle zone è durata così tanto tempo".
Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente il nostro Paese è maglia nera del Continente per la qualità dell’aria. In generale le persone che perdono la vita in Italia a causa dello smog ogni anno sono circa 85mila, di queste oltre 20mila decessi prematuri sono dovuti proprio all’inalazione di biossido di azoto.