Votato a Strasburgo il nuovo pacchetto di energia pulita
Il primo obiettivo della nuova legislazione prevede che l’efficienza energetica nell’UE sia migliorata del 32,5% entro il 2030, mentre la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili deve raggiungere almeno il 32% del consumo finale lordo dell’UE. Entrambi gli obiettivi saranno rivisti entro il 2023 e potranno solo essere innalzati. Sono queste le norme che avviano l’Europa verso la rivoluzione energetica votate nell'ultima plenaria del Parlamento Europeo, a Strasburgo. Il voto ha riguardato tre importanti dossier legislativi che fanno parte del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei: l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e la governance dell’Unione dell’energia. La governance per realizzare l’Unione dell’energia introduce l’obbligo per ogni Stato membro di presentare un “piano nazionale integrato per l’energia e il clima” decennale – con obiettivi, contributi, politiche e misure nazionali – entro il 31 dicembre 2019 e successivamente ogni dieci anni. L’applicazione della legislazione determinerà importanti riduzioni del consumo energetico, bollette più basse e una migliore salute, contribuendo a combattere la povertà energetica, che colpisce 5 milioni di italiani, ovvero l’8% della popolazione. E sarà uno stimolo alla competitività dell’industria europea, che si tradurrà in ulteriori investimenti, crescita e occupazione, in particolare nel settore delle costruzioni e dell’innovazione.
A partire dal 2030 i biocarburanti di prima generazione con un elevato rischio di “cambiamento indiretto di destinazione dei terreni” (ILUC, ossia quando i terreni vengono convertiti da coltivazioni non agricole – come i pascoli e le foreste – a produzione alimentare, causando un aumento delle emissioni di CO2) non saranno più presi in considerazione ai fini degli obiettivi dell’Ue in materia di energie rinnovabili. A partire dal 2019, il contributo dei biocarburanti di prima generazione a questi obiettivi sarà gradualmente eliminato fino a raggiungere quota zero nel 2030.