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Gas razionato, che inverno ci aspetta?

Presentato il piano di risparmio, accensione dei riscaldamenti posticipata e spegnimento anticipato ma non solo

I sacrifici saranno chiesti a tutti, edifici pubblici e privati dovranno fare la loro parte. Alla base due variabili di non poco conto: Mosca, con la sua scelta o meno di tagliare l’export del metano verso l’Europa, e il clima. La speranza sta tutta in un inverno mite che farà una differenza di milioni di metri cubi di gas al giorno. 

Il ministro della Transizione Ecologica ha presentato un piano di risparmio del gas al Consiglio dei ministri, si partirà a ottobre dalle anticipazioni fornite dall’agenzia di stampa Adnkronos. Il piano prevede che la temperatura massima dei termosifoni sia abbassata da 20 a 19 gradi e che il riscaldamento rimanga acceso un’ora in meno al giorno rispetto al passato. Secondo l’ Enea Agenzia nazionale per le nuova tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, seguire queste misure comporterebbe un risparmio, anche se non risolutivo, di 2,7 miliardi di metri cubi di gas all’anno solo dal settore residenziale, si tratta di un significativo passo avanti nel risparmio di consumo di gas. Attualmente, il consumo di gas per uso domestico in Italia vale 21,7 miliardi di metri cubi all’anno. 

Se la misura verrà approvata, l’accensione dei termosifoni sarà posticipata di almeno una settimana in tutte le regioni d’Italia, che hanno un avvio compreso tra il 15 ottobre, per le regioni più a Nord, e il primo dicembre, per quelle più a Sud. Stessa cosa vale per lo spegnimento anticipato di almeno 7 giorni rispetto al calendario consueto che prevede lo stop al sistema di riscaldamento tra il 15 marzo e il 15 aprile, a seconda della zona climatica.