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Elettricità in discesa

L'aumento dell'immissione di rinnovabili in rete diminuisce il prezzo dell'elettricità nel mese di febbraio

Più rinnovabili meno costi. Così si può riassumere l'andamento a a febbraio del Pun, il Prezzo unico nazionale dell'elettricità, che è stato pari a 57,67 euro/MWh e che scende ai minimi da luglio, allineandosi al livello di un anno fa (meno 14,8% su gennaio, +1,2% sul 2018). Lo comunica il Gestore dei mercati energetici- Gme nel suo report mensile. «Su tali variazioni pesa in maniera significativa l'accresciuta disponibilitá di offerta rinnovabile - spiegano dal GME - che, con il consistente aumento dell'import, favorisce su base mensile il forte calo del Pun, e attenua sull'orizzonte annuale, insieme ai minori acquisti, gli effetti rialzisti indotti dalla riduzione dell'offerta termica ed estera piú competitiva». I volumi di energia rinnovabile, infatti, sono offerti a prezzi piú bassi.

Nel mese di febbraio, quindi, il prezzo medio di acquisto, pari a 57,67 euro/MWh, riprende e rafforza il trend ribassista dell'ultimo trimestre del 2018, interrotto a gennaio, collocandosi solo poco sopra il valore di un anno fa (meno 9,99 euro/MWh sul mese precedente, +0,66 euro/MWh sul 2018)".

«Su base mensile il calo delle quotazioni risulta favorito dalla crescita dei volumi rinnovabili offerti a prezzi piú bassi" e dal "deciso incremento dell'energia importata (+1.600 MWh circa)», prosegue ilGME.

L'aumento dei volumi rinnovabili appare rilevante anche nell'analisi delle dinamiche annuali, attenuando insieme al calo degli acquisti, l'impatto rialzista indotto dalla riduzione dell'offerta termoelettrica competitiva, che è diminuita di 2.000 MWh e del minore import, meno 650 MWh circa.  In termini di fonti, la stabilitá delle vendite nazionali riflette il calo degli impianti a fonti tradizionali, meno 7,6%, tra cui il carbone, meno 38,4% che al Centro Sud tocca il minimo, e la crescita generalizzata delle fonti rinnovabili, più 17,2%. Tra le rinnovabili si piazza in pole position la fonte eolica che si assesta sul livello più alto in assoluto, oltre i 3.200 MWh, più 40,5%in crescita. La quota delle vendite da fonti rinnovabili guadagna pertanto «oltre 5 punti percentuali, salendo al 35,9%, con conseguente riduzione di quella delle fonti tradizionali, in particolare del carbone, meno 3,5 punti percentuali)».

In pratica si tratta di 5,7 centesimi di euro a kWh che è una cifra ancora distante dagli 1,95 centesimi di euro per kWh che è il prezzo dell'elettricità prodotta dal fotovoltaico di Enel in Messico, ma la strada è segnata. Le rinnovabili, sempre, di più abbasseranno il prezzo dell'elettricità, azzerando le emissioni climalteranti. 

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Parole chiave

elettricità | prezzo | rinnovabili

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Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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