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Colpi di coda fossili

La riduzione dei prezzi dell'elettricità dovuta alle rinnovabili è un grande problema per le fossili

É una battaglia sotterranea, forse per addetti ai lavori, ma sulla quale si sta decidendo parecchio circa il futuro dell'elettricità. è quella che si sta giocando da anni e che vede contrapposte le rinnovabili alla generazione fossile, rappresentata dai cicli combinati alimentati a gas naturale. Da oltre quattro anni, infatti, i fossili in Italia lottano per la la sopravvivenza degli oltre 21 GW di cicli combinati che sarebbero "insidiati" dai 18 GW di fotovoltaico e dagli oltre 7 GW di eolico installati a oggi in Italia. Secondo GB Zorzoli, presidente del Coordinamento FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), i cicli combinati hanno bisogno di lavorare circa 5.000 ore l'anno per essere competitivi, mentre oggi stanno, e di parecchio al di sotto delle 2.500. Il tutto effettivamente a causa del calo della domanda elettrica. Nel 2016 siamo a un consumo di circa 295 TWh, in calo rispetto all'anno precedente che ha visto 297 TWh di consumi, cifre molto distanti rispetto ai 400 previsti qualche anno fa, mentre il picco della domanda elettrica si è spostato dall'inverno all'estate, durante le ore centrali della giornata: esattamente quando il fotovoltaico è al suo massimo produttivo. E come se non bastasse i prezzi dell'elettricità si stanno riducendo in maniera costante da oltre dieci anni.

E poi c'è il fatto simbolico, ma che come tutti i simboli è incisivo del prezzo zero dell'elettricità. Il "fattaccio" è successo domenica 16 giugno 2013 quando tra le 14 e le 15 per due ore il Pun (Prezzo unitario nazionale) è stato pari a zero a causa del soddisfacimento totale della richiesta elettrica, circa 31 GW, da parte delle rinnovabili che per i meccanismi del mercato elettrico hanno portato per due ore i prezzi dell'elettricità a una quota impensabile: zero. Deve essere chiaro che si tratta di un fenomeno episodico che non può essere considerato strutturale, ma solo indicativo di come un calo dei consumi, come quello legato all'efficienza e le rinnovabili che potrebbe andare oltre a quello dovuto alla crisi, possano far bene, dal lato dell'utenza, al mercato elettrico. Oggi fenomeni simili si ripetono a livello regionale, ma ci sono anche altri problemi.

Senza oneri di sistema, infatti, il fotovoltaico in Seu ha una rendita del 7% annuo in Pianura Padana. Se a ciò aggiungiamo che il prezzo delle celle fotovoltaiche dovrebbe, secondo GTM Research, continuare a, siamo a un meno 80% in dieci anni e un altro 15% dei costi si potrebbe abbattere semplificando la normativa, possiamo immaginare quali siano le paure di chi ha fatto investimenti nel fossile. Eppure Assoelettrica non l'ha sempre pensata così visto che nella relazione annuale 2006 dell'allora presidente Enzo Gatta si trova un capitolo dal titolo abbastanza incisivo che recitava: «Le fonti rinnovabili e l’esigenza di un loro più incisivo sviluppo». Ma probabilmente si è trattata di una valutazione fatta considerando residuali le rinnovabili che potranno essere rallentate, con costi non banali per il sistema Paese, ma non fermate. Anche perchè dietro l'angolo potrebbero esserci salti tecnologici che solo le rinnovabili, e l'accumulo, potranno fare, mentre i fossili, al massimo, potranno rosicchiare qualche punto d'efficienza, che potrebbe essere rapidamente annullato dai rincari dei combustibili. Il Sole, invece, per ora è gratis. 

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Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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