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Beach Litter 2019, deprimenti i dati sui rifiuti spiaggiati in Italia

Su 93 spiagge monitorate sono stati trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. 25 e il 26 maggio oltre 250 appuntamenti organizzati da Legambiente

Si chiama Beach Litter 2019 la nuova indagine di Legambiente, che presenta anche quest’anno una situazione critica per molti arenili italiani: «Per ogni passo che facciamo sulle nostre spiagge incrociamo più di dieci rifiuti ogni metro. Per lo più sono plastica, ma a invadere i nostri litorali c’è ormai di tutto: oggetti di ogni forma, materiale, dimensione e colore. Una mole incredibile che rappresenta soltanto la punta di un iceberg: i rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano infatti appena il 15% di quelli che entrano nell’ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda».

Dall’indagine emerge che Su 93 spiagge monitorate, per un totale di circa 400mila metri quadri (pari a quasi 60 campi di calcio), sono stati trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. 90.049 i rifiuti censiti in totale. L’81% è rappresentato dalla plastica (784 rifiuti ogni 100 metri) e per una spiaggia su tre la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti monitorati. Ai primi posti della top ten dei rifiuti più trovati ci sono pezzi di plastica e polistirolo, ma anche tappi e coperchi di bevande (se ne trova uno per ogni metro di spiaggia), mozziconi di sigarette (è stato trovato l’equivalente di 359 pacchetti di sigarette in 9 km), cotton fioc (il 7,4% di tutti i rifiuti monitorati) e materiale da costruzione (con oltre 4mila rifiuti legati a sversamenti illegali in piena spiaggia). E non manca l’usa e getta di plastica, che se disperso nell’ambiente rappresenta uno dei principali nemici del nostro mare: ogni 100 metri di spiaggia si trovano 34 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 45 bottiglie di plastica. Sono oltre 10mila in totale le bottiglie e i contenitori di plastica per bevande, inclusi i tappi e anelli censiti sulle spiagge, sostanzialmente la tipologia di rifiuti più trovata in assoluto.

«La leadership normativa dimostrata dal nostro paese, seppur apprezzabile, non basta», dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. «Siamo stati i primi paesi in Europa a mettere al bando gli shopper in plastica e abbiamo anticipato la direttiva europea per i cotton fioc di plastica e le microplastiche nei prodotti cosmetici. Ora però è il momento di alzare l’asticella e recepire al più presto la nuova direttiva europea con obiettivi e target di riduzione ancora più ambiziosi. Insieme a questo bisogna promuovere innovazione e ricerca nell’ottica dell’economia circolare; stimolare l’industria e le aziende a farsi carico di questa emergenza; aumentare la qualità della raccolta differenziata e del riciclo; guidare i cittadini e i consumatori a prevenire i rifiuti, a non abusare della plastica e adottare stili di vita più sostenibili».

La top ten dei rifiuti spiaggiati Il 66% dei rifiuti registrati da Legambiente è rappresentato da sole 10 tipologie di oggetto. Pezzi e frammenti di plastica o di polistirolo rappresentano la prima categoria di rifiuti più presenti sulle spiagge italiane, il 21,3%. Tappi e coperchi in plastica per bevande sono al secondo posto e rappresentano il 9,6% dei rifiuti rinvenuti. Seguono i mozziconi di sigaretta con l’8% e i cotton fioc al 7,4%. Questi ultimi, in particolare, sono il simbolo per eccellenza di maladepurazione e della cattiva abitudine di buttarli nel wc (da ricordare che in Italia, anche grazie alla denuncia di Legambiente, sono stati messi al bando dal 1° gennaio 2019 in favore di alternative biodegradabili e compostabili). La massiccia presenza di materiali da costruzione (calcinacci, mattonelle, tubi di silicone, materiali isolanti) ammonta al 4,7% di tutti i rifiuti monitorati e segnala che spesso le spiagge vengono utilizzate come luogo per lo smaltimento illegale per i residui delle costruzioni o delle ristrutturazioni. Bottiglie e contenitori di plastica per bevande costituiscono, invece, il 4,6% del totale; bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica usa e getta, con il 3,5%, sono all’ottavo posto L’indagine rientra nel progetto di citizen science di Legambiente "Volontari per natura". Le spiagge sottoposte a monitoraggio sono state 2 in Abruzzo; 2 in Basilicata; 6 in Calabria; 29 in Campania; 3 in Emilia-Romagna; 3 in Friuli-Venezia Giulia; 5 nel Lazio; 5 nelle Marche; 1 in Molise; 14 in Puglia; 5 in Sardegna; 13 in Sicilia; 3 in Toscanae 2 in Veneto.