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La crisi climatica sposta gli incendi verso nuovi ecosistemi

I grandi incendi hanno messo nel mirino nuove aree forestali. Una tendenza globale, che interessa anche l’Europa meridionale

Negli ultimi anni gli incendi hanno devastato aree della California, dell'Australia e della Siberia, mentre si è registrata una riduzione degli impatti nella savana africana. Secondo uno studio portato avanti dal Guardian, giornale britannico attento alle questioni climatiche che ha analizzato 20 anni di serie storiche sulla vicenda, gli incendi si stanno pian piano spostando verso regioni che prima risultavano meno inclini a bruciare. Nonostante la quantità di terreni bruciati sia rimasta pressochè simile durante il periodo osservato, si è scoperto che il problema degli incendi sta interessando sempre di più le foreste, e meno le praterie.
Gli esperti ritengono che il cambiamento di questi “modelli di fuoco” sia stato guidato da fattori umani: il riscaldamento globale che altera l’equilibrio forestale, per esempio frammentando sempre di più l’ecosistema (lo studio parla di “polveriera”), e il cambio d’uso del suolo, che trasforma le praterie in campi agricoli, in agglomerati urbani e in vie di comunicazione.
“Dall'inizio degli anni 2000, i numeri ci mostrano un calo degli incendi nei prati - ha detto Niels Andela dell'Università di Cardiff, che ha partecipato al lavoro -. Allo stesso tempo, c'è un aumento del fenomeno incendiario in alcune zone dove vi è un alta presenza di biomassa secca, che diventa un vero e proprio combustibile, per esempio negli Stati Uniti occidentali. Questa tendenza non è ancora visibile ovunque, ma è probabile che diventi sempre più evidente in diverse parti del mondo".

Le cause e le conseguenze sono ancora in fase di studio, ma gli scienziati temono che questo cambiamento introdurrà più anidride carbonica nell'atmosfera da parte degli ecosistemi forestali, rendendo così meno efficiente nello stoccaggio della CO2 una delle nostre migliori difese al cambiamento climatico.
Una sorta di cane che si morde la coda, dato che più indeboliamo le foreste e più il cambiamento climatico colpisce duramente, come ha sottolineato Pep Canadell, capo ricercatore del Climate Science Center (presso l'Organizzazione per la ricerca scientifica e industriale del Commonwealth in Australia), coinvolto nello studio: “Non c'è dubbio che il cambiamento climatico sia stato un fattore molto significativo nell'attività estrema degli incendi della scorsa stagione. Abbiamo sempre avuto siccità e ondate di calore che hanno portato a condizioni meteorologiche estreme di incendio, ma la tendenza dell’aumento medio della temperatura terrestre rende la biomassa forestale sempre più secca, e più in grado di bruciare rapidamente”.

È stato osservato che in alcuni casi, come quello californiano e quello australiano, la scarsità di acqua è stato uno degli elementi cardine che ha innescato gli incendi. In sostanza, l’acqua si è pian piano prosciugata, e la risorsa è così diventata sempre più scarsa nei periodi di primavera, estate e autunno. In questo modo le foreste hanno perso parte della loro “vitalità” diventando una sorta di “polveriera di ricchi frammenti da combustione”. Frammenti pronti a bruciare con più probabilità per via del riscaldamento globale.
Il processo di essicazione risulta evidente in tutto il mondo, tanto in Amazzonia quanto in Europa, e in particolare in quella meridionale. “Sebbene il clima mediterraneo abbia sempre prodotto incendi ciclici – sostiene infine lo studio -, abbiamo ulteriore conferma che l’aumento delle proporzioni degli ultimi eventi è dovuto anche alla crisi climatica”.

Autore

Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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