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Il mondo in fiamme, effetti rovinosi della mano dell'uomo e dei cambiamenti climatici

Incendi nell’Europa del Sud e del Nord, in America e addirittura in Siberia. Non accennano ad arrestarsi le fiamme in tutto il mondo

Gli incendi continuano e salgono le vittime. Nel sud dell'Europa, in particolare in Italia, Grecia e Turchia, si stanno verificando devastanti incendi causati sia dalle alte e secche temperature estive che dalla mano dell’uomo. Solo nell'Italia del Sud, le autorità hanno registrato 800 incendi negli ultimi sette giorni. La Grecia, da parte sua, ha spento 56 incendi, i più gravi dei quali hanno costretto centinaia di abitanti a lasciare le loro case. Dall'inizio dell'anno, circa 13.500 ettari sono bruciati in Grecia contro una media di 7.500 in questa fase dell'anno tra il 2008 e il 2020. La Spagna e la Turchia non sono da meno. Con quasi 95.000 ettari bruciati da gennaio, contro una media di 13.516 a questo punto dell'anno tra il 2008 e il 2020, la Turchia, a causa delle alte temperature e il vento forte, sta vivendo la sua peggiore catastrofe incendiaria del decennio. Il sud della Spagna soffoca a temperature intorno ai 40 ºC. Già a metà luglio, 400 ettari del parco naturale Cap de Creus in Catalogna erano stati ridotti in cenere e ben 350 persone avevano dovuto essere evacuate dalle autorità. Anche l'Europa settentrionale, di solito risparmiata, è stata colpita dagli incendi estivi. Dal 26 luglio, la Finlandia ha registrato il suo più devastante incendio degli ultimi cinquant'anni. In una settimana, 300 ettari di foresta sono andati in fumo. Dal 14 luglio l'incendio Dixie, sta devastando il nord della California, le condizioni meteo rendono ancora più difficili le operazioni di contenimento delle fiamme, a causa dei forti venti, caldi e secchi. Infine, brucia anche la Siberia, la regione più fredda della Russia dove, più di due milioni gli ettari di bosco sono stati divorati dagli incendi scoppiati nei giorni scorsi, nonostante l’invio di aerei militari per tentare di far piovere così da poterli spegnere.

Ma se è vero che soltanto il 2% dei roghi ha una causa naturale mentre il 57% degli incendi sono provocati dall’uomo, quello che non è ancora chiaro è perché l’Italia brucia proprio d’estate e chi si nasconde dietro il fuoco che distrugge boschi e foreste e arriva a lambire le case. Il termometro, questo fine settimana nel Sud Italia, ha raggiunto dei record di temperatura in Puglia (40 °C) e in Sicilia (39 °C). Secondo il sindacato degli agricoltori Coldiretti, nonostante la siccità e il caldo, questi incendi «sono stati provocati da criminali». Dello stesso avviso è il Ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani che, nel corso di un’informativa urgente del governo relativamente alla questione incendi, ha dichiarato: «Gli incendi che stanno devastando l’Italia, ma anche Grecia o California, sono dovuti senza alcun tipo di ambiguità all’azione congiunta di cambiamenti climatici e azioni dell’essere umano, e purtroppo il cambiamento climatico incide per una piccola percentuale- ha affermato il Ministro Cingolani - Il cambiamento climatico causa una diminuzione dell’umidità media del terreno, a questo si sommano correnti, venti ad alta temperatura piuttosto secchi. Poi c’è l’effetto delle azioni dell’uomo, a partire dalla mancanza di cura del territorio. Si deve fare manutenzione. Poi ci sono numeri preoccupanti: il 57,4% di incendi è doloso, poi abbiamo un 13,7% non intenzionale, colposo, quindi oltre il 70% è responsabilità delle nostre azioni, solo meno del 2% è di originale naturale».

«La catastrofe è immensa», ha detto Dimitris Kalogeropoulos, il sindaco di Aigialeias, uno dei villaggi vicini all'incendio in Grecia. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a chiedere aiuto materiale ai suoi vicini russi e ucraini. In totale, più di 4000 vigili del fuoco, sostenuti da cinque aerei e da una quarantina di elicotteri, tentano di controllare circa 71 incendi dichiarati. Il disastro naturale ha portato alla morte almeno quattro persone e conta circa 200. «Ci vorrà almeno una settimana, forse due o tre, per riuscire a spegnerlo completamente», ha spiegato all’Agence France-Press (AFP) il capo delle operazioni dei vigili del fuoco in Finlandia, Jarmo Haapanence. «In questo momento, con il clima sempre più caldo e più secco, le fiamme si stanno muovendo più velocemente", ha detto Luis Jimenez, responsabile dell'informazione pubblica sull'incendio in California. I meteorologi, intanto, avvertono che le condizioni atmosferiche instabili potrebbero contribuire alla formazione di pirocumuli (o nubi di fuoco), un fenomeno in grado di creare fulmini ed alimentare ulteriormente così l'incendio. La paura è questa: con estati sempre più calde, questi drammi continueranno a ripetersi.