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L'Italia che piace

C'è un'Italia che piace, è quella raccontata dal rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente sulle performance ambientali dei comuni

Quando si parla di ambiente sono sempre i risultati relativi ai disastri e all’inquinamento a far discutere di più e, anche per questo, ad essere messi in risalto. Fino a questo momento, il 2017 per l’Italia è stato un anno difficile. Lo confermano gli ettari forestali bruciati, mai così tanti, e l’emergenza smog che non ha più senso definire “emergenza”. Perché è diventata una prassi. Insomma, ce lo aspettiamo che le nostre città, in determinati periodi dell’anno più che in altri, cadano sotto i colpi delle polveri sottili e dei gas nocivi sputati fuori dalle nostre abitazioni e dalle auto.
Tuttavia, c’è un’Italia, e proprio quella di alcune città, che sembra aver messo la giusta marcia, provando a cambiare passo. Un’Italia che gestisce i rifiuti meglio di tante realtà europee, che punta sulla mobilità dolce, che contiene gli sprechi idrici, investe in rinnovabili e ripensa gli spazi per adattarli a misura di cittadino piuttosto che di auto.
E, a parlare di questa parte di Paese da cui trarre esempio, c’è Legambiente che attraverso il suo dossier annuale, Ecosistema Urbano, intende far luce sulle performance ambientali dei comuni capoluogo.
Dalla classifica stilata dall’associazione ambientalista, si evince che nell’ultimo anno lo scettro di città più green d’Italia tocca alla città di Mantova. Ad accompagnarla, sui gradini più alti del podio, Trento in seconda posizione, seguita da Bolzano, Parma, Pordenone e Belluno.
Se parliamo di raccolta differenziata, queste 6 città rientrano nel gruppo di quelle che già hanno superato l’obiettivo del 65% (Mantova sfiora l’80%).
Inoltre, Bolzano e Mantova sono tra i centri urbani con la più estesa linea di piste ciclabili e, anche per questa ragione, le due città hanno visto ridursi sensibilmente il peso delle polveri sottili. Polveri sottili che vengono abbattute anche grazie alla presenza degli alberi in città dove, ancora una volta, Mantova si conferma leader: 32 alberi per ogni 100 persone, segue Pordenone con 29.

Ma sarebbe sbagliato pensare a buone pratiche diffuse soltanto nei piccoli-medi centri del nord Italia. “Si potrebbe esser tentati di estrarre una immodificabile formula matematica dai dati di Ecosistema Urbano – commenta Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente e curatore insieme a Mirko Laurenti del report – Affermare che la qualità ambientale è cosa che appartiene in via esclusiva alle piccole e medie città del Nord sarebbe però parziale e iniquo rispetto ad alcune realtà che si danno da fare, lavorano e si trasformano anche in altre aree del Paese come Oristano, Pesaro, Cosenza o la stessa Milano che di sicuro non è una cittadina di provincia. L’Italia del buon ecosistema urbano, allora, è principalmente l’Italia che fa, che fa bene e spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future, che non s’accontenta dello scenario contemporaneo, che in uno o più ambiti produce ottime performance o raggiunge l’eccellenza. Il rammarico è legato al fatto che questa eccellenza non riguarda in nessun capoluogo tutti gli aspetti della qualità ambientale e dei servizi al cittadino”.

Proprio Milano, infatti, sta lentamente cambiando aspetto. Abituata per troppo tempo al fondo della classifica, grazie a scelte relative al potenziamento del trasporto pubblico, metropolitana e car sharing in primis, si posiziona al 31esimo posto. Stesso discorso per Bologna, che migliora grazie ad una potenza istallata di “tetti fotovoltaici” su scuole e uffici pubblici che non ha eguali nel resto della Penisola. Tra le città del Sud spicca invece il 13esimo posto di Cosenza, in grado di raggiungere il 53% di raccolta differenziata in soli 5 anni (nel 2011 partiva dal 21%).
I punteggi nel report sono stati assegnati in base alle prestazioni fornite dalle città su parametri relativi alla qualità dell’aria, dell’acqua, alla raccolta dei rifiuti e alla mobilità, all’ambiente urbano e all’energia. Come detto precedentemente da Alberto Fiorello, gli esempi di buona gestione nel nostro Paese ci sono. Occorre però che ogni città non si focalizzi su un singolo settore ma che persegua una gestione ambientale completa (anche aiutata dalle decisioni di politica nazionale) e che queste buone pratiche siano condivise. E, proprio su quest’ultimo punto, il Presidente Legambiente Rossella Muroni, sembra aver trovato la soluzione: “Sindaci, copiatevi!”.

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città sostenibile | clima

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Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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