ambiente5-1130x300.jpg

Gli italiani amano i viaggi sostenibili

Presentato il 12° Rapporto “Italiani, turismo sostenibile ed ecoturismo” secondo cui, sale all’86% la percentuale sul livello di conoscenza della definizione di turismo sostenibile

Turismo alla prova della transizione EcoDigital: gli italiani apprezzano sempre più vacanze e soggiorni sostenibili e chiedono maggiore qualità. L'innovazione digitale è lo strumento più efficace per certificare i servizi dell'accoglienza turistica. Per il 97% cibo, prodotti e piatti tipici sono fattori chiave per rilanciare l'ospitalità sui territori ma solo per il 51% sono adeguatamente promossi dalle Istituzioni.  

Presentato il 12° Rapporto “Italiani, turismo sostenibile ed ecoturismo”, promosso da Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, all'evento “Dal Grand Tour alla sostenibilità: il turismo certificato per difendere il brand Italia” organizzato in partnership con la Società Geografica Italiana e in collaborazione con ITA0039 – 100% Italian Taste Certification by Asacert.

La pandemia continua a far sentire il suo peso modificando le esigenze nel pianificare le vacanze degli italiani per l'82% degli intervistati (in crescita del 2% rispetto alla precedente rilevazione): si preferiscono soprattutto mete non affollate e spostamenti con mezzi autonomi. Più in generale, i dati 2022 confermano le esigenze associate dal campione di intervistati all’idea di turismo: per il 46% degli italiani scaturisce dal desiderio di conoscenza o esplorazione, dalla voglia di relax per il 44%, arricchimento culturale per il 42%, svago per il 38% e sport per il 14% (+4% rispetto alla media degli ultimi dieci anni).

Ad attrarre sono principalmente: natura e paesaggi (65%, +2%), arte, storia, cultura, eventi (62%), prodotti enogastronomici tipici (28%, +3%). Secondo l'ultimo rilevamento, nei prossimi dieci anni, la sensibilità per il turismo sostenibile e l’ecoturismo crescerà per il 71% degli italiani (+2% rispetto al precedente Rapporto).

Cresce all’86% (+12% rispetto alle ultime sei ricerche) la percentuale sul livello di conoscenza della definizione di turismo sostenibile inteso come quello che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. È del 76% il totale degli intervistati che lo considera eticamente corretto e vicino alla natura (+3% rispetto alla precedente rilevazione).

Alla domanda se esiste oggi in Italia un’emergenza per i danni che il turismo può portare all’ambiente, è in crescita il campione che ritiene si tratti di un problema che riguarda il Paese in generale (55% contro il 53% della precedente rilevazione), il 18% ritiene che riguarda solo alcune aree (-3%), mentre è stabile la percentuale di quanti sono convinti che il turismo sia sempre una risorsa e non un problema (25%). Il 56% degli intervistati afferma inoltre che l’aspetto principale secondo il quale il turismo può essere origine di danni all’ambiente è rappresentato dalla cementificazione e dalla speculazione edilizia seguito, a distanza, dall’inquinamento (25% contro il 22% della media degli ultimi dieci anni). Per lo sviluppo economico di un'area turistica, il vincolo di sostenibilità è una necessità (46%) e un'opportunità di crescita (35%).

Nel momento in cui si pianifica un soggiorno turistico, pensando alla meta, al mezzo di spostamento, alla struttura da prenotare, il 59% si pone il problema di fare scelte che non danneggino l'ambiente: sulla possibilità di spendere il 10 o il 20% in più per non danneggiare l’ambiente durante le proprie vacanze, il 41% sostiene di esserne disponibile.

A dimostrare che la struttura è attenta all’ambiente, per il 60% degli utenti è la presenza di pannelli fotovoltaici (+2% rispetto alla media degli ultimi dieci anni), per il 35% l’uso di sistemi per il risparmio elettrico (+2%), per il 28% il risparmio idrico e per il 23% (+2%) essere Plastic free. I turisti sostenibili sono attenti anche ai servizi offerti e valutano positivamente menù biologici o a km0 (42%, +2%), raccolta differenziata (39%, +2%), proposta di escursioni ecoturistiche (22%, +3%), ricariche o noleggio di auto elettriche o ibride (9%). Si attestano al 32% gli item che riguardano la riduzione degli sprechi, Zero Waste e trasparenza nelle procedure per il riciclo di rifiuti, compensazione delle emissioni, prodotti naturali per il corpo e non testati su animali.

Per i trasporti, il 68% rinuncerebbe all’auto se la meta fosse raggiungibile in treno; il 61% se sul posto ci fosse il car sharing; il 52% se sul posto ci fosse il bike sharing e il 48% se potesse usare l’autobus per arrivare alla destinazione. Il 64% dichiara inoltre di aver già preferito il treno per motivi ecologici.

Sulla scelta del ristorante, in crescita sono le percentuali di preferenza per quelli che offrono prodotti a km0 (93%) e per quelli che usano (a parità di prezzo o anche spendendo qualcosa in più) prodotti provenienti da agricoltura biologica (84%). 

Ecoturismo. In merito all’ecoturismo, il 71% degli intervistati ne conosce la definizione come forma di turismo che rispetta l’ambiente, le popolazioni locali e valorizza le risorse naturali e storico culturali di un territorio.

È ancora internet il mezzo di informazione preferito per organizzare un soggiorno ecoturistico (per il 79% degli utenti), soprattutto attraverso i motori di ricerca (70%) e i siti di viaggio, tra cui TripAdvisor e Booking (81%), blog e forum (15%) e social network (19%).