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Eolico offshore: in Salento il no del presidente Emiliano

L'impianto salentino è una delle quattro aree italiane considerate ad “elevata potenzialità di generazione eolica offshore”, intanto Taranto sta per concludere il primo impianto del Mediterraneo

In programma per il prossimo 9 marzo la convocazione stabilita dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano con questo oggetto: “Progetti pale eoliche offshore”, l’incontro è indirizzato al presidente della provincia di Lecce Stefano Minerva, i sindaci dei Comuni interessati dal progetto, consiglieri, assessori e capi dipartimento regionali.

Nel leccese, al largo della costa Otranto-Leuca, sono previsti impianti della potenza di 332 Mw, collocati ad una media profondità dal fondale, tra i 107 e i 143 metri. Quella del Salento, sembrerebbe essere una delle quattro aree italiane considerate ad “elevata potenzialità di generazione eolica offshore”.

“Noi non siamo contro l'energia eolica tout-court e contro i parchi eolici tout-court, ma è evidente che c'è la necessità di verificare se tutti i parchi eolici, sia offshore che onshore, siano compatibili con la tutela delle ragioni paesaggistiche, ambientali della regione Puglia”. Aveva detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante la discussione nell’ultimo Consiglio regionale, a proposito di una mozione contro il parco eolico offshore che potrebbe essere realizzato in Salento tra Otranto e Leuca. “Essendo una Regione impegnata sulla decarbonizzazione - ha aggiunto - non può essere contraria alle energie rinnovabili in generale” ha concluso, “ma effettivamente il parco di Santa Cesarea pare, al governo, di tali dimensioni da potere in qualche maniera condividere l'impostazione della mozione con la precisazione, ovviamente, che la contrarietà riguarda l'attuale progetto, non qualunque progetto”.

Intanto, nelle acque di Taranto, sta per essere completato il primo parco eolico offshore italiano e del Mediterraneo. I tecnici hanno ultimato il posizionamento di tutte le componenti del primo aerogeneratore G07. Adesso si tratta di montare le altre 9 turbine. Tutto il progetto, chiamato Beolico, fa capo a Renexia, società del gruppo Toto. Il parco Beleolico avrà 10 turbine per una capacità complessiva di 30 Mw in grado di assicurare una produzione di oltre 58 mila MWh, pari al fabbisogno annuo di 60mila persone residenti a Taranto. In termini ambientali vuol dire che, nell'arco dei 25 anni di vita prevista per l'impianto, ci sarà un risparmio di circa 730mila tonnellate di Co2. Le turbine sono di MingYang Smart Energy. Sono i più noti produttori cinesi di turbine eoliche e con Taranto si sono aggiudicati la loro prima commessa in Europa.

Secondo una mappa diffusa da Terna sui progetti eolici offshore presentati al ministero, in Puglia, le richieste di connessione riguardano quattro impianti al largo delle coste della provincia di Lecce (332 Mw ciascuno), uno nel Golfo di Taranto (30 Mw) e due nel Brindisino (530 Mw e quasi 1 Gw). Per quanto riguarda il parco eolico galleggiante del Salento, Odra Energia ha comunicato che sposterà le turbine eoliche un po’ più in là dalla costa per ridurre l’impatto ambientale in termini di visuale. La zona dove verranno posizionate le turbine infatti è quella che si affaccia sulle coste turistiche di Capo d’Otranto, Castro Marina, Tricase e Santa Maria di Leuca. Il progetto per la costruzione del parco eolico galleggiante, in capo a Falck Renewables e BlueFloatEnergy, è stato recentemente modificato: le pale sono state spostate ad oltre 12,8 chilometri dalla costa, il 30% più lontano di quanto previsto inizialmente. Le turbine, inoltre, saranno orientate trasversalmente rispetto alla linea della costa per ridurne la percezione visiva. Con questa mossa la società, consapevole della feroce opposizione della popolazione locale alla costruzione del gasdotto Tap, si è mostrata ben disposta verso le critiche ricevute nella fase di ascolto dal territorio.